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“Magic in the Moonlight” una fiaba firmata dal “mago” Woddy Allen

“Magic in the Moonlight” una fiaba firmata dal “mago” Woddy Allen

Dialoghi strepitosi, sublime interpretazione di Colin Firth ed Emma Stone

Di Maria Lombardo |

Come una fiaba. Stavolta Woody Allen ci porta nella dimensione della magia, della fantasia contrapposta alla razionalità. Dialoghi strepitosi, ambientazione, scenografia, costumi ma soprattutto interpretazione dei protagonisti Colin Firth e la deliziosa Emma Stone, tutto da dieci e lode. Ma non è che “Magic in the Moonlight” sia una storia così originale: sono la classe, l‘intelligenza, la maestria di Allena renderla speciale.

Colin Firth è un mago che in scena si traveste da cinese, pochi conoscono la sua vera identità. Venuto a conoscenza delle straordinarie capacità di una medium arrivata in Europa dagli Stati Uniti, punto nell’orgoglio professionale, fa di tutto per smascherarne i trucchi. Siamo nel primo Novecento. L’antefatto è ambientato a Berlino, il resto del racconto si svolge nella strepitosa location della Costa Azzurra in ville aristocratiche ed eleganti dove la medium è stata invitata per tenere sedute spiritiche. Sophie con il volto e gli occhi magnetici di Emma Stone è una ragazza seducente, al di là dei suoi poteri paranormali, il mago Stanley, nonostante l’avversione iniziale, ne resta attratto.

Tutti i personaggi, dalla zia di Stanley alla madre di Sophie, le feste, le passeggiate in auto sulla Corniche, la visita all’osservatorio astronomico mentre infuria il temporale sono tratti di una circonferenza che si chiude attorno ai due protagonisti, Sophie e Stanley. Come andrà a finire? Come tante storie romantiche che accadono anche a chi come il mago credeva di esserne immune e di poter controllare fatti e persone con il raziocinio. Con questa storia anomala rispetto alle altre della sua ricchissima filmografia, Allen, affronta un tema, quello dei medium spiritualidi gran voga negli anni ‘20. Si parla un po’ anche di filosofia, di Nietzsche il cui pensiero era di moda all’epoca. Ma la storia dei medium è chiaramente un pretesto per affrontare il tema dell’illusione; se sia consigliabile a volte nella vita lasciarsi andare alla magia piuttosto che tenere tutto sotto controllo. Colin Firth è impeccabile anche questa volta e Emma Stone assolutamente perfetta nel ruolo, così come gli altri interpreti.

Un film leggero ma che suscita riflessioni, come tutti gli altri del regista di Manhattan. Delizioso.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA