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Il viadotto Scorciavacche continua a cedere: nuovo smottamento

Il viadotto Scorciavacche continua a cedere: nuovo smottamento

Le abbondanti piogge degli ultimi giorni avrebbero causato un’altra frana. L’Anas: «ll contraente generale dovrà ripristinare l’intero rilevato, con costi dell’intervento interamente a suo carico»

Di Redazione |

PALERMO – Un nuovo smottamento del terreno sottostante è avvenuto nel viadotto Scorciavacche sulla statale 121 Palermo-Agrigento. Il tratto di strada era stato inaugurato alla vigilia dello scorso Natale ed è crollato a Capodanno. Sulla vicenda era intervenuto il premier Renzi che su Twitter aveva scritto: «Viadotto Scorciavacche, Palermo. Inaugurato il 23 dicembre, crolla in 10 giorni. Ho chiesto a Anas il nome del responsabile. Pagherà tutto. #finitalafesta». La procura di Termini Imerese aveva aperto un’inchiesta e ambienti investigativi affermano che il nuovo smottamento è dovuto alle forti piogge dei giorni scorsi.   Dopo il crollo erano divampate le polemiche che avevano coinvolto l’Anas e il suo presidente Pietro Ciucci secondo cui «il tratto di strada è stato aperto come prevedono le norme con certificato di agibilità rilasciato dal direttore dei lavori e da un collaudo provvisorio eseguito da ingegneri nominati dell’Anas. Il collaudo definitivo si fa ad opera conclusa».   L’Anas, dal canto suo, conferma che nel tratto di strada già chiuso al traffico il 30 dicembre scorso, «negli ultimi giorni si è sviluppato un nuovo fenomeno progressivo di deformazione del rilevato di accesso al viadotto Scorciavacche 2, sulla variante alla SS 121 “Catanese”, nell’area sottoposta a sequestro probatorio dalla Procura di Termini Imerese». L’Anas precisa che «il fenomeno, che ha provocato il cedimento del piano viabile a una distanza di circa 150 metri dal viadotto Scorciavacche, in direzione Palermo, è da attribuire alle stesse cause che hanno determinato il precedente dissesto, che ha a sua volta contribuito a ingenerare il nuovo evento».   «Così come previsto – conclude la nota dell’Anas – non appena l’area sarà dissequestrata, il contraente generale dovrà ripristinare l’intero rilevato, con costi dell’intervento interamente a suo carico. Inoltre, sulle base delle responsabilità, così come saranno accertate anche dalle commissioni di esperti nominate da Anas e Ministero delle infrastrutture, saranno avviate le azioni legali per il recupero del danno subito, compreso quello di immagine».

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