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Gela, la società civile si mobilita per un istituto di restauro e per gli investimenti sui beni culturali

Di Maria Concetta Goldini |

GELA – Ha raccolto i primi frutti l’appello lanciato dall’arch. Mario Cernigliaro ai club service ed alle associazioni della città per unire le forze e realizzare dei pannelli esplicativi dei reperti archeologici scoperti durante i lavori di posa della nuova rete idrica. All’appello hanno subito risposto il Kiwanis con il suo presidente Pippo Pace e l’Archeoclub diretto da Francesco Russello.Ma il numero delle adesioni è destinato a crescere perché attorno alla valorizzazione dei beni culturali della città sta crescendo in questi mesi una grande sensibilità.

L’azione portata avanti dall’arch. Cernigliaro (che è anche il Rup dei lavori di posa della rete idrica) si muove su più fronti: da una parte la raccolta di fondi per far sì che dei mini siti archeologici emersi a Caposoprano ed in via Bresmes resti testimonianza attraverso dei pannelli con foto e didascalie da apporre nei luoghi dei rinvenimenti, dall’altra quella di creare un movimento civico che si batta per la realizzazione di un grande polo museale e di un Istituto di restauro in città. Idea sposata dal presidente del Kiwanis. «Bisogna unire le forze – dice il presidente Pippo Pace – metterci insieme cittadini ed associazioni, agire ciascuno con i propri contatti e conoscenze per far arrivare a Palermo e Roma forte la richiesta di un investimento concreto sui beni culturali del territorio. Dobbiamo presentare un progetto concreto ed impegnarci perché venga realizzato».

«Non solo archeologia ma arte contemporanea, la nostra città è viva culturalmente ed ha tante ricchezze e potenzialità da esprimere -dice l’arch. Cernigliaro – può essere sede di un polo museale con vari tipi di espressione artistica ma il grosso investimento andrebbe fatto su un istituto di restauro che porterebbe in città studiosi e studenti e creerebbe attorno a sé una piccola economia».

Insieme ai grandi progetti quelli più piccoli e facilmente realizzabili come la mostra di tutti reperti trovati alcuni anni fa ed anche da settembre ad oggi durante la posa della nuova rete idrica. Progetto a cui si sta lavorando. Ma quei lavori non si sono conclusi e si ritiene che nel proseguo possano affiorare altri reperti.

I fondi per le attività archeologiche nell’ambito dell’appalto sono agli sgoccioli. Alla prossima scoperta c’è il rischio che si blocchino i lavori per chissà quanto tempo. L’archeologia deve essere un’opportunità per la città non un danno. Di qui la decisione del Rup di scrivere al Presidente della Regione Nello Musumeci affinché si faccia promotore di una conferenza di servizi tra tutte le parti in causa per affrontare questo caso reperendo le somme necessarie ad andare avanti con i lavori e con gli scavi archeologici contemporaneamente. Un’occasione per il Presidente di dimostrare che l’impegno preso durante la sua visita a Gela di lavorare con le forze del territorio ad un progetto di rilancio del turismo attraverso i beni archeologici e naturalistici.

Nell’auspicio di avere le prime risposte dalla politica Cernigliaro e Pace lanciano l’invito a club ed associazioni a creare un coordinamento cittadino che unito sostenga un progetto concreto nel campo dei beni culturali.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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