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Catania, il borgo di Ognina freme: si avvicina l’ora dell’annuale, devoto abbraccio alla “Bambina”

Di Maria Elena Quaiotti |

CATANIA – Riti e tradizioni, mantenute, arricchite o modificate. Alcune anche perdute, a sentire le persone “grandi” del borgo marinaro di Ognina: concerti, spettacoli pirotecnici, sagre di pesce faranno solo da contorno ad una delle feste più antiche che si celebra all’inizio di settembre, con il culmine nel giorno fissato dalla cristianità per la nascita della Madonna, Maria, l’8 settembre.

Una data che per i pescatori del borgo è considerata come la “festa della mamma”, dato che per loro «la Madonna è sempre stata come un membro dell’equipaggio – spiega Giacomo Nania, membro del Comitato per i festeggiamenti – si racconta che i pescatori più anziani, dividendosi le somme ricavate dal pescato durante l’anno, ne mettessero da parte una certa quantità per arrivare all’8 settembre in modo da rendere omaggio alla Madonnina. I soldi raccolti venivano messi in un “caruseddu”, un salvadanaio, che nel giorno della festa veniva rotto davanti alla chiesa. Oggi non si fa più, ma il ricordo viene ancora tramandato nelle famiglie. Così come per la “gara delle barche”, rimasta ormai solo nei ricordi dei pescatori più anziani. Io sono figlio di pescatori e ho il preciso compito di raccontare ai miei figli tutti i particolari di questa festa antica. A parte i palloncini, l’aria di festa e l’innovazione, che è inevitabile, trasmetterò loro immagini, colori e odori di una tradizione che fa parte di noi. Quest’anno ci sarà la grande novità del palco al mare, dove sarà esposta la statua della Madonna per la Santa Messa prima della posa nelle nostre acque».

Sarà la “prima volta” in barca con la Madonnina per il sindaco Salvo Pogliese in occasione della processione della Madonna a mare prevista dalle 17 circa, subito dopo la santa messa celebrata dall’arcivescovo, monsignor Salvatore Gristina, con il parroco, don Franco Luvarà. «Ho rinunciato ad impegni istituzionali per poter essere presente alla mia “prima” alla Madonna di Ognina – confida Pogliese -. Come catanese lo ritengo un momento emozionante e ricco di significati. Ancor più perché una delle prime azioni della processione a mare sarà l’offerta di una corona d’alloro proprio ai Caduti del mare. Ed il mio pensiero andrà a tutti loro, ma in particolare al mio indimenticato amico e autista, quando ero alla Provincia, Giancarlo Gamaci, il sub disperso ad Aci Trezza dallo scorso maggio. È stato proprio lui a parlarmi per la prima volta di questa tradizione. Lui, grande amante del mare, mi aveva raccontato ogni singola fase e significato della festa. Ero molto legato a lui, quel giorno mi sentirò particolarmente vicino all’ambiente che amava cosi visceralmente. Per Catania il mare è sempre stato vita, nonostante le insidie. E la Madonna di Ognina è la seconda festa più importante per la città dopo Sant’Agata: siamo in un momento storico in cui ci servono tutte le intercessioni possibili».

L’8 settembre, dopo la messa, un corteo di barche illuminate seguirà la Madonnina nell’itinerario marittimo fissato dal Golfo di Ognina alla Scogliera fino al porticciolo di Aci Castello, poi San Giovanni li Cuti, piazza Europa, porto turistico Rossi e zona stazione. La serata si concluderà con un suggestivo spettacolo pirotecnico.

Nella mattinata di domenica 9, nell’ambito della traversata a mare da Ognina a San Giovanni Li Cuti per atleti disabili amatori e agonisti, “Il mio pallone è come il tuo”, verrà ricordato con una solenne benedizione Salvo Marchese. Sarà poi l’ora della processione “a terra”, per le stradine del borgo di Ognina a partire dal Porto Ulisse.

«Quella per la Madonna di Ognina è una devozione che non tramonta – spiega Davide Chisari, presidente del comitato per i festeggiamenti – è la classica festa di fine estate: quando i bagnini iniziano a distribuire le brochure della nostra festa significa che la stagione è agli sgoccioli. Per alcuni è la festa “della bambina”, intesa come la statua, bellissima, che custodiamo nella nostra chiesa. L’originale risaliva al 1885, ma era stata subito danneggiata per un “eccesso di devozione”, nel senso che i devoti avevano acceso troppi ceri durante la notte della veglia prima della cosiddetta “svelata”, facendo prendere fuoco alla statua. Quella attuale risale al 1889, fatta realizzare in Francia da una nobile famiglia di Ognina, molto devota. Le prime notizie del rito religioso della Madonna di Ognina risalgono al 1300: un rito che si è via via arricchito con eventi folcloristici, spettacoli, giochi pirotecnici. Ma che nel cuore degli abitanti del borgo non ha mai perso il proprio fascino ed il proprio significato, soprattutto per chi di mare vive, e ha bisogno di tutta la protezione possibile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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