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Dallo spinello con gli amici al barbeque, ancora tante denunce a Catania per “fughe” da casa

Di Redazione |

CATANIA – Continuano i controlli delle ordinanze che impongono alla popolazione di rimanere in casa in questi giorni dell’emergenza coronavirus. Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante, durante controlli nello storico rione San Cristoforo, hanno denunciato 36 persone per inosservanza delle disposizioni governative in materia di contenimento del Coronavirus.

Tra loro chi era in strada con amici per il consumo di uno «spinello», chi ballava in strada con i vicini di casa, chi faceva un barbeque davanti casa, chi giocava a pallone, chi stava fuori senza tenere le distanze di sicurezza. Militari dell’Arma hanno anche identificato e denunciato l’autore del video postato sui social network in cui si vedono un uomo e una donna che danzavano per strada, anche loro denunciati. A Mirabella Imbaccari i carabinieri hanno invece denunciato un 32enne del posto per strada senza un valido motivo: l’uomo aveva giustificato la sua uscita di casa con la necessità di dovere comprare un biglietto «gratta e vinci». 

Intanto il Viminale ha reso noti i numeri della prima settimana di controlli: è di un milione di persone controllate e 43mila denunciate il bilancio di primi sette giorni di “zona protetta” La grande maggioranza delle denunce riguarda cittadini che hanno infranto l’articolo 650 del Codice penale, non avendo rispettato un provvedimento dell’autorità: sono cioè stati trovati in giro senza motivazioni valide. 

Ieri sono state controllate 187.455 persone: 8.089 sono state denunciate in base all’articolo 650, altre 204 per falsa attestazione a pubblico ufficiale. Nella stessa giornata sono stati controllati 111.512 esercizi commerciali: 154 titolari sono stati denunciati e per 33 esercizi è stata sospesa l’attività.

I controlli sono stati avviati lo scorso 11 marzo. Il primo giorno i denunciati furono poco più di duemila. Il secondo giorno si è assistito al raddoppio delle denunce ed il terzo queste ultime hanno toccato quota 7mila.

Il dato di ieri è il più alto, ad indicare una maggiore capillarità e severità nei controlli, ma anche che continuano ad essere tante le persone in giro nonostante i divieti. Per questo il commissario Arcuri ieri ha chiesto però ai cittadini di «capire che devono aiutarci ad evitare ogni contagio, a costo di qualsiasi sacrificio».

E’ necessario dunque il massimo rigore nei comportamenti che ciascuno adotta ed è fondamentale, si sottolinea al Viminale, che gli spostamenti siano dettati solo da estrema e comprovata necessità. Cosa che non sembra ancora essere entrata nella testa di tutti

Lo conferma anche la tecnologia: l’analisi delle celle telefoniche della Lombardia segnala che a muoversi è ancora più del 40% della popolazione della Regione. E la situazione non sarà tanto diversa nelle altre Regioni, Sicilia compresa. «Dobbiamo essere ancora più rigorosi – ha spiegato il prefetto di Milano Renato Saccone – Vanno ridotte le presenze nei parchi. Ancora troppi che corrono e ancora troppe persone che interpretano in vario modo il loro diritto di passeggiare e di portare i cani a spasso. Non va bene questo».

Ecco perché dal ministero arriva un’ulteriore stretta con la predisposizione di un nuovo modulo per l’autocertificazione che ogni cittadino deve avere con se quando esce di casa, anche a piedi: oltre a dover spiegare le motivazioni dello spostamento, ogni italiano deve certificare di non essere sottoposto alla quarantena o di non esser positivo al virus, condizioni per le quali è previsto il «divieto assoluto di mobilità».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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