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Catania, quei ventenni ricoverati in ospedale con polmoniti severe: come cambia l’epidemia

Di Giuseppe Bonaccorsi |

CATANIA – «Mi permetto di dissentire un tantino con alcuni miei colleghi perché la situazione del contagio a Catania e provincia non è poi così rosea come viene descritta. Certo non siamo nelle condizioni d Palermo, ma da alcuni giorni la situazione dei contagi e dei ricoverri sta peggiorando anche da noi». A parlare è il primario della Pneumologia Covid del Cannizzaro e primario Utir, Sandro Distefano che ha fornito i numeri dei contagi nel suo reparto.

«Pochi giorni fa avevamo in corsia soltanto 4 pazienti – racconta Distefano – . Poi, all’improvviso, subito dopo Pasqua il mio reparto ha registrato una impennata di ricoveri e siamo passati nel volgere di 24-48 ore dai 4 precedenti ai 16 pazienti di oggi e anche i reparti dei miei colleghi hanno numeri maggiori. Si tratta di un segnale che noi medici definiamo preoccupante e lascia intravvedere un possibile aggravamento della situazione, per di più visto e considerato che siamo appena usciti dalla Pasqua e dalla Pasquetta e sulla scorta di quello che abbiamo vissuto a Natale e Capodanno propenderei per sospettare che una parte dei cittadini non è rimasta a casa in solitudine, ma si è riunita con parenti e amici e allora tra qualche settimana la situazione potrebbe mutare».

E’ vero che nel suo reparto avete quattro giovani sui vent’anni e nella maggior parte dei casi registrate un aumento dei ricoveri di età più bassa rispetto al passato?

«E’ così. Abbiamo ricoverato qualche giorno fa 4 giovani, tutti con polmoniti più o meno serie. Devo dire che mai c’ eravamo trovati davanti a un numero così eccessivo di pazienti giovani tutti in una volta. Al contrario noi non vediamo più pazienti ottantenni e i fragili sono molto diminuiti. Questa è una notizia importante che spiega probabilmente l’efficacia della campagna vaccinale, ma vorrei ribadire quello che ho detto qualche tempo fa. Oggi il paziente con Covid non deve attendere che si aggravi in casa, ma quando la situazione sta peggiorando bisogna rivolgersi agli ospedali il prima possibile».

Vi siete spiegati come mai stiano aumentando i pazienti giovani che necessitano di ricovero? In genere si è sempre detto che i giovani se la cavano con pochi sintomi. E’ possibile che il virus stia diventando più cattivo anche con i giovani visto che gli anziani sono immunizzati?

«Le eccezioni in questa pandemia e nelle infezioni in genere ci sono sempre state e anche un ragazzo può aggravarsi e rischiare. E’ già capitato in passato. Certo i numeri di adesso non li avevamo mai visti. Ma addebiterei questi casi in età giovanile alla superficialità dei ragazzi nell’approccio verso la malattia, non a un virus che sta mutando in senso più cattivo. Noi medici non ci stanchiamo di ripetere che se vogliamo uscire tutti da questa pandemia dobbiamo continuare a rispettare le norme di sicurezza e attendere le vaccinazioni. Ma ognuno deve fare la propria parte».

Sul fronte dei numeri un aumento dei casi ospedalieri si riscontra in tutti gli ospedali. Al Cannizzaro un incremento dei ricoveri riguarda tutti i reparti. Oltre ai 16 casi su 20 letti della Pneumologia di Distefano, nelle Malattie infettive del primario Iacobello oggi ci sono 22 degenti su 45 posti letto. 6 i pazienti su 20 letti nella Medicina del prof. Malatino e 7 in Rianimazione su nove posti disponibili. Il 2 aprile i dati erano molto diversi e i ricoveri erano in totale 30. In un settimana la situazione è peggiorata drasticamente.

Al Garibaldi c’è stato rispetto ai dati del 7 aprile un decremento di 2 ricoverati. Allo stato attuale qui i pazienti nei reparti Covid sono 38 nei reparti ordinari e cinque in rianimazione. La differenza la fanno i numeri degli accessi al pronto soccorso. Rispetto ai primi giorni di aprile in cui il Garibaldi aveva una media di due accessi giornalieri, da alcuni giorni i positivi che arrivano nel Ps non sono meno di quindici.

Stabile la situazione al Policlinico-San Marco per quanto riguarda i malati ordinari che sono 66, mentre nella rianimazione rispetto al 2 aprile salgono di tre unità i ricoveri.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA