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Il docufilm sul legame fortissimo tra Sant’Agata, Catania, il terremoto e l’Etna

Di Enza Barbagallo |

Presentato in anteprima lo scorso 21 dicembre  nella sala consiliare  del Comune di Zafferana il docufilm “Melior de cinere surgo” (rinasco più bella di prima) del regista di origini catanesi Antonio Costantino, prodotto da Fregene per Fellini di Marco Sani. Dal 29 al  31 gennaio sarà proiettato al Cinestar ai Portali di San Giovanni La Punta.

Il regista  mostra due scenari che si intersecano e si completano a vicenda: le immagini della festa di Sant’Agata a Catania e le testimonianze della gente di Fleri, uno dei 9 centri etnei colpiti dal sisma di Santo Stefano. Neanche a farlo apposta testimonia involontariamente il nodo che stringe Sant’Agata e Fleri. Infatti proprio nella vecchia Chiesa della frazione etnea, durante il secondo conflitto mondiale furono conservate le reliquie e il tesoro di Sant’Agata che è compatrona della frazione etnea assieme alla Madonna del Rosario.

«Dovevo girare un documentario sulla festa di Sant’Agata – spiega il regista Costantino – e sono diventato “devoto” per  capire le emozioni, la fede del popolo catanese  che affida alla “picciridda” le ansie , i dolori , le preoccupazioni e gli affanni della vita. Nel mentre senza volerlo  mi sono trovato a documentare  un evento devastante e inaspettato e soprattutto non previsto. Così aiutato da due bravissimi attori Plinio Milazzo (nella veste del  giornalista  Leonardo, il mio alter ego) e Fabio Costanzo ( il mio amico Fabio)  ho raccolto varie testimonianze e in questa mia avventura alla ricerca delle mie origini ho compreso  finalmente i motivi che spingono i devoti alla festa di Sant’Agata  a portare ceri pesanti, lo scioglimento dei voti e cosa spinge la gente  etnea a sopportare eruzioni e terremoti e a ricostruire proprio là dove il sisma ha lasciato maceri e distruzione. Ho compreso la  capacità, l’orgoglio e la dignità del popolo siciliano di risollevarsi dalle ceneri  come l’araba fenice. Non  a caso  per il titolo ho tratto spunto dalla scritta  sull’arco della Porta Garibaldi “Melior de cinere surgo” che sintetizza  questo mito».

Oltre alle testimonianze della gente di Catania e di Fleri  il docufilm contiene i commenti e le dichiarazioni  del reporter Giuseppe Di Stefano , del conduttore  televisivo e giornalista Andrea Lo Cicero, del vulcanologo Boris Behncke, dello studioso Alessandro Monforte,  della guida naturalistica Marco Di Bella .Enza BarbagalloCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA