Notizie Locali


SEZIONI
Catania 16°

Archivio

Prima vittima di usurai e poi “stritolato” dalla banca che vende all’asta la sua casa

Di Redazione |

PALERMO – Prima vittima di usurai e poi “stritolato” dalla banca che vende all’asta la casa dove vive con la sua famiglia. Ignazio La Barbera, imprenditore palermitano commerciante di gioielli, ha citato in giudizio il Monte dei Paschi-Italfondiario, supportato dall’associazione antiracket e antiusura ‘Sos Impresa’ che si costituirà parte civile. L’imprenditore, che ha denunciato una banda di usurai, ha intrapreso una nuova battaglia contro la banca che lo ha ridotto sul lastrico e chiedendo un risarcimento milionario.

  «Il mio calvario – dice – è infinito . Dopo avere denunciato i miei usurai ed estorsori, lo Stato mi ha riconosciuto lo status di vittima, oggi ho perso l’unico bene che mi era rimasto, la casa dove vivo con la mia famiglia venduta all’asta dalla banca Italfondiario per una somma irrisoria rispetto al valore reale dell’immobile».

  «La casa – prosegue – valutata dalla stessa banca un miliardo e mezzo, fu ipotecata per un prestito di cinquecento milioni delle vecchie lire concesso dalla banca per pagare gli usurai, trecento milioni dei quali già restituiti. Nonostante la consistenza del mio patrimonio e la garanzia dell’ipoteca privilegiata, mutuo fondiario che impedisce ad altri eventuali creditori di rivalersi sull’immobile, la banca mi ha dichiarato fallito. E’ superfluo spiegare che tale ‘colpo di grazia’ ha determinato la chiusura della mia attività e la conseguente impossibilità di saldare il mio debito».

  Per l’ex commerciante, «da un’analisi fatta da due periti di parte, uno consulente del tribunale, in base agli estratti conto della banca risultano applicati interessi usurai per diverse centinaia di migliaia di euro, interessi che non mi hanno consentito di poter saldare il debito».

  Adesso la casa è stata venduta all’asta per 129.900 euro. «È veramente incredibile – conclude – che il Giudice monocratico delle esecuzioni, abbia convalidato una vendita all’asta di una villa che è stata aggiudicata ad euro 129.900 cioè 420.000 euro meno del prezzo di stima disposto dal Tribunale».

Dal canto suo, Italfondiario, tra i leader in Italia nella gestione in outsourcing di crediti finanziari e commerciali, aveva già precisato in una nota che gestiva «un credito per conto di un proprio cliente relativo a un mutuo fondiario di 500 milioni di vecchie lire concesso nel 1991 al signor La Barbera a prezzi di mercato e non di usura e sottoscritti con regolare rogito notarile». Tra l’altro Italfondiario sottolineava nella nota – diffusa la prima volta a giugno scorso – che «la procedura avviata da oltre 20 anni ha previsto anche un piano di rientro non rispettato da La Barbera, che lo ha interrotto nel 2009».

Il service finanziario spiegò poi che si erano celebrate in questi anni numerose aste che sono andate deserte determinando così il ribasso del prezzo a base d’asta. «Con provvedimento dell’ottobre 2014 il Giudice dell’esecuzione ha sospeso la procedura fino al 6 maggio 2015 in seguito a un provvedimento della Procura della Repubblica basato sulle disposizioni concernenti il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura (ex art. 20 L. 44/99). Adesso – concluse Italfondiario – è stata fissata una nuova asta per il prossimo 12 luglio con prezzo base di 211 mila euro. Come nel 2009 in prossimità dell’asta il signor La Barbera parla di usura ai suoi danni». Adesso, dopo questo lungo iter, la procedura è giunta al termine e il bene è stato venduto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: