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Altra grana per il Pd: subentra canditato imputato

Altra grana per il Pd: subentra canditato imputato

Di Redazione |

Con le dimissioni dall’Assemblea regionale siciliana del deputato Pd Fabrizio Ferrandelli si apre un’altra grana per il partito siciliano già alle prese con la tenuta del governo di Rosario Crocetta.  

A Ferrandelli, infatti dovrebbe subentrare Davide Faraone, primo dei non eletti nel collegio palermitano che poi è stato eletto alla Camera ed è sottosegretario all’Istruzione. Non appare probabile che Faraone scelga di fare il deputato regionale. Dopo il sottosegretario il primo dei non eletti è Francesco Riggio, avvocato palermitano coinvolto nello scandalo della Formazione siciliana, era il presidente dell’ente di formazione Ciapi, arrestato e ora sotto processo per associazione per delinquere e corruzione e indagato in altri filoni dell’inchiesta sulla truffa degli enti di formazione che ha coinvolto imprenditori, manager, politici ed ex assessori regionali. La Corte dei conti ha sequestrato a Riggio beni per 5 milioni di euro.  

Riggio, figlio dell’ex senatore democristiano Nino, era vicino all’ex deputato regionale Pd Gaspare Vitrano, condannato per concussione a sette anni di carcere per avere intascato una mazzetta sul fotovoltaico. Proprio Vitrano ha supportato la campagna elettorale di Riggio nel 2012. Francesco Riggio era nella villa dell’eurodeputato Dc Salvo Lima, poco prima che il politico venisse ucciso la mattina del 12 marzo 1992. L’avvocato ha testimoniato al processo per il delitto perchè uscendo dalla villa di Lima, in via Danae nel quartiere Mondello, «aveva incrociato una motocicletta tipo Enduro di colore rosso e bianco con due giovani a bordo con caschi integrali: la moto si stava dirigendo verso il viale delle Palme». La moto sarebbe stata quella dei sicari di Lima.  

La segreteria regionale del Partito Democratico, alla luce delle dimissioni del deputato Fabrizio Ferrandelli, con una nota interviene a proposito di un eventuale subentro all’Ars per l’assegnazione del terzo seggio assegnato alla lista Pd in provincia di Palermo, sottolineando che «le vicende giudiziarie successive alle elezioni regionali hanno reso Francesco Riggio incompatibile con il Partito Democratico».  

Il legale di Riggio, Salvatore Mormino, precisa in una nota legale che «Il sequestro di beni per 5 milioni a Francesco Riggio è stato revocato dagli stessi giudici contabili che lo avevano disposto, con la sentenza di primo grado, con la quale è stato assolto dall’accusa di aver provocato un danno erariale».

Francesco Riggi è ritenuto incompatibie dal Pd: «Io sarei incompatibile con il Pd? Non mi interessa, io non sono mai stato iscritto al Pd, pensi quanto mi importa di cosa dica la segreteria regionale del partito… ». «Intanto le dimissioni di Ferrandelli devono essere ancora discusse – dice ancora Riggio – e poi eventualmente accettate. Poi tocca a Faraone rinunciare. Solo allora mi porrò il problema». «L’unica tessera che ho mai avuto è quella della Dc…, quindi non mi interessa quello che pensa il Pd». E poi: «In ogni caso, potrei anche non accettare la carica di deputato. Non ho valutato l’ipotesi, questa frenesia di andare all’Ars non ce l’ho. Può essere che nel frattempo cada il governo… ». E ancora sul Pd: «Non mi interessa, non ho mai partecipato a una sola assemblea o a un congresso Pd. Non ho neppure votato alle Primarie». Ma si era candidato nella lista del Pd nel 2012.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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