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Ex Province: stop al voto città metropolitane

Ex Province: stop al voto città metropolitane e dei presidenti dei Liberi Consorzi

E’ già polemica: Palermo ha depositato il ricorso al Tar

Di Redazione |

L’Ars ha approvato lo stralcio alla modifica della riforma delle Province, che annulla il voto per l’elezione dei sindaci delle città metropolitane e dei presidenti dei Liberi consorzi, previsto per il 29 novembre, e proroga i commissari al 30 giugno del 2016. A favore hanno votato 38 deputati, contro 21 e 7 astenuti.  

L’avvocatura comunale di Palermo ha depositato oggi al Tar il ricorso per l’annullamento, previa sospensione, del decreto regionale con cui sono state indette le elezioni per il sindaco della città metropolitana, applicando una normativa regionale che è stata nel frattempo oggetto di impugnativa da parte del governo nazionale.

Intanto oggi Crocetta ha presentato all’Ars la nuova giunta. Tra i banchi del governo ci sono gli 11 assessori nominati: Antonello Cracolici, Mariella Lo Bello, Anthony Barbagallo, Bruno Marziano, Baldo Gucciardi, Alessandro Baccei, Vania Contrafatto, Maurizio Croce, Giovanni Pistorio, Gianluca Miccichè, Carlo Vermiglio. La dodicesima delega, quella alla Funzione pubblica, è in mano al governatore, che nominerà il nuovo assessore nei prossimi giorni. «Sono soddisfatto del lavoro fatto, forse in tempi poco veloci. Perchè non si è fatto prima? Forse non c’erano le condizioni per quel coinvolgimento diretto del Parlamento che tutti quanti auspicavano». Così il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, parlando all’Ars per presentare il nuovo esecutivo.  

«Non accetto che i partiti mettano in discussione questo governo che sarà l’ultimo in termini di rimpasto di natura politica, il prossimo sia chiaro non potrà che essere un governo del presidente. Certamente, non ci sarà il voto anticipato, né il default della Regione». Così il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, nel corso delle sue comunicazioni all’Assemblea siciliana sul nuovo governo. “Un patto di lealtà” alla maggioranza perché «la composizione degli assessori non può più cambiare, e un altro alle opposizioni perché credo che ormai i sogni del voto anticipato e l’idea di fare crollare il governo non c’è più». E aggiunge: «Ho resistito alle mozioni di sfiducia, ai falsi dossier, agli attacchi politici – ha detto – Ora dobbiamo lavorare per approvare le riforme da qui ai prossimi due anni, di candidati alla presidenza della Regione ne parleremo quando saremo tutti in campagna elettorale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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