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La Regione riapre i termini della sanatoria

La Regione riapre i termini della sanatoria Insorgono ambientalisti: «Pronti a ricorso»

Italia Nostra: «Sconcertati». Legambiente: «Decreto scellerato»

Di Redazione |

Insorgono gli ambientalisti dopo la decisione della Regione di riaprire i termini della sanatoria edizia per 30 mila pratiche in Sicilia. «Non possiamo che esprimere sconcerto di fronte all’annuncio dell’assessore al Territorio Maurizio Croce sulla decisione di riaprire una sanatoria edilizia in Sicilia» ha per esempio detto in un comunicato di Italia Nostra. «Pensavamo – continua la nota – che tollerare e favorire politiche di abusivismo, sfruttamento e degrado del territorio appartenesse a una classe politica superata da visioni che guardano alla legalità e alla tutela dell’ambiente come strumenti per una buona amministrazione. O forse si tratta di una mossa disperata dell’ultima ora. Certo è che la Sicilia non potrà ancora sopportare abusi sul suo paesaggio e territorio e per questo Italia Nostra vigilerà affinché quanto annunciato non produca un condono a pioggia a danno del nostro straordinario paesaggio che già tanto ha subito da politiche miopi e clientelari». «Il governo Crocetta ci prova, vergognosamente, ancora una volta – ha denunciato Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia–. Lo scorso anno ci aveva già tentato l’assessore Lo Bello, ma la sua collega Sgarlata aveva revocato la circolare. E oggi ci troviamo ancora una volta con uno scellerato decreto di sanatoria. I pretesti addotti a giustificare questo provvedimento sono risibili, in realtà il dubbio più che legittimo che sorge è un disperato tentativo di fare cassa a spese del territorio. È bene ricordare a questo governo – continua Zanna – che la Sicilia è ancora terra di abusivismo e soprattutto un luogo dove ci sono sempre state enormi difficoltà ad applicare la legge che prevede l’acquisizione e la successiva demolizione degli abusi edilizi. Già lo scorso anno avevamo alzato gli scudi contro un parere del Cga relativo a un ricorso straordinario, che prefigura la possibilità di riaprire la porta alle sanatorie rigettate ai sensi dall’ultima legge, quella del 2003. Ribadiamo al presidente Crocetta e all’assessore Croce, che si tratta di un semplice parere – conclude – e da esso non discende alcun obbligo per le amministrazioni, lo scorso anno come oggi. Qualora si dovesse davvero riaprire qualche procedimento di sanatoria, Legambiente Sicilia lo impugnerà immediatamente in ogni sede». L’eco del decreto arriva anche a Roma: «Possibile che su un tema delicato come quello delle edificazioni abusive il governo Crocetta imiti in peggio il governo Berlusconi? – si chiede Angelo Bonelli dei Verdi – Viene da chiedersi se la giunta Crocetta sia diventata la giunta del condono. Quello che sta accadendo in Sicilia è semplicemente indecente. Si tratta di una sconfitta per il territorio e per la legalità che viene profondamente umiliata: per questa ragione invieremo un esposto al governo nazionale affinché il provvedimento della Regione siciliana sia impugnato perché viola le disposizioni di legge nazionali». Il caso si è aperto nei giorni scorsi con una circolare per sbloccare le domande di sanatoria presentate ai comuni subito dopo l’approvazione del cosiddetto «condono Berlusconi» del 2003, firmata dall’assessore al Territorio e Urbanistica, Maurizio Croce. Il condono, in ogni caso, può essere effettuato soltanto per abusi commessi prima dell’entrata in vigore della legge e nelle zone ad «inedificabilità relativa»; non in quelle ad «inedificabilità assoluta». Una analoga circolare era stata varata dall’assessore Mariella Lo Bello, che nel primo governo Crocetta, aveva la stessa delega di Croce, ma fu bloccata pochi giorni dopo da Mariarita Sgarlata che le succedette, anche in seguito all’alzata di scudi delle associazioni ambientaliste. Scene che sembrano ripetersi. Nel frattempo, parecchi cittadini che avevano presentato domanda di sanatoria e pagato la prima rata dell’oblazione si sono rivolti alla giustizia amministrativa, ottenendo dal Consiglio di giustizia amministrativa e dal Tar diversi pronunciamenti a loro favore. L’iter del «condono Berlusconi», in Sicilia, era stato bloccato, essendo stata recepita la legge nazionale, ma senza apportare le necessarie modifiche per adattarla alla realtà isolana dove vincoli paesaggistici ed architettonici, quindi zone di inedificabilità assoluta, interessano quasi tutto l’intero territorio regionale. «Con questa circolare – aveva rilevato l’assessore Croce – rimettiamo in moto il procedimento per consentire ai comuni di perfezionare le istanze di sanatoria edilizia dopo avere verificato che siano state presentate entro i termini previsti». Una stima delle domande presentate sarà effettuata nelle prossime settimane dopo la pubblicazione della circolare sulla Gurs. Ma ci sono piccoli comuni anche con oltre mille istanze.

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