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Regione, Crocetta in stallo tra crisi e sfiducia

Regione, Crocetta in stallo tra crisi e sfiducia E scoppia grana Lantieri: conflitto d’interessi

Governo senza pace, torna a soffiare il vento del voto anticipato

Di Redazione |

PALERMO – Torna a soffiare il vento del voto anticipato in Sicilia. Il Crocetta quater, formato pochi giorni fa, non solo non decolla ma è impantanato nelle faide tutte interne alla maggioranza, sia sulla composizione della stesso esecutivo sia sulle riforme, che stanno mettendo a serio rischio la tenuta della legislatura. Con la trattativa tra Roma e Palermo sulle misure per “coprire” il disavanzo da 1,4 miliardi per il 2016 che fa tremare la Regione ormai a secco di liquidità, con i renziani e Sicilia Futura che hanno “congelato” la propria delegazione in giunta, le opposizioni tornano a chiedere elezioni anticipate. I primi a muoversi sono i 5stelle. Il gruppo dei 14 deputati regionali M5s sta scrivendo la mozione di sfiducia al governatore Rosario Crocetta, sperando che il terzo tentativo, in tre anni di legislatura, stavolta vada in porto. Sarà presentata martedì prossimo.    

Oltre che sui voti degli altri gruppi di minoranza, il M5s conta di attrarre quelli dei deputati renziani del Pd, in forte dissenso col governatore, e quelli dei parlamentari di Sicilia Futura, il movimento dell’ex ministro Totò Cardinale, tra i più scontenti per l’ingresso in giunta di Luisa Lantieri, tra coloro che si sono opposti alla fusione nel nuovo soggetto politico di Sicilia democratica, di cui fa parte il neo assessore, ex segretaria di Totò Cuffaro. Basterebbe captare i voti dei deputati di maggioranza dissidenti, sommati a quelli delle opposizioni, per sfiduciare Crocetta e mandare la Sicilia al voto con due anni d’anticipo. Magari in primavera, quando si voterà anche a Roma, Milano e Napoli.    

A testimonianza del caos politico in cui si trova la Regione, arriva l’indiscrezione che il presidente Crocetta, starebbe per ritirare la delega all’assessore alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri, perché contrattista della Regione a tempo determinato che fino all’elezione all’Ars, il 28 ottobre del 2012, prestava servizio presso l’Ufficio per l’impiego di Enna. Lantieri nella qualità di assessore alla Funzione pubblica dovrebbe farsi promostrice del disegno di legge per la stabilizzazione dei precari, in particolare quelli della fascia “D” alla quale appartiene. Luisa Lantieri, che era stata eletta nelle liste di Grande Sud, è in aspettativa, ma l’incompatibilità rimane. Avrebbero dovuto essere gli uffici della Presidenza della Regione a verificare, prima della nomina, se sussistesse il conflitto d’interesse.

In questo clima politico, anche la piazza si surriscalda. I forestali 24 mila, aspettano i fondi Cipe per poter tornare al lavoro, 16 mila precari degli enti locali attendono i soldi della Regione per gli stipendi. E poi ci sono i comuni, gli enti regionali con 12 mila dipendenti in sofferenza e tante altre emergenze. Nel Palazzo intanto si raschia il bilancio per cercare le risorse necessarie a co-finanziaria i fondi Ue e di tenta di accelerare le pratiche di certificazione della spesa. In ballo c’è oltre un miliardo di euro, fondi che rischiano di tornare a Bruxelles perché non spesi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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