Notizie Locali


SEZIONI
Catania 18°

MALATTIE INFETTIVE

Cresce l’allarme Dengue, in Brasile 1,5 milioni di casi: in Italia arriva una nuova circolare, possibili test rapidi in aeroporto

Di Redazione |

In un mondo sempre più globalizzato, con il pianeta scosso dall’emergenza climate change, infezioni che finora abbiamo guardato da lontano rischiano di trovare un habitat e condizioni ideali per diffondersi anche in Europa e quindi in Italia. Così a quasi un mese dalla prima circolare sulla Dengue della direzione della Prevenzione del ministero della Salute – che innalzava l’allerta in porti e aeroporti in Italia – è in arrivo una seconda circolare. L’obiettivo è una stretta sui controlli in porti e aeroporti da parte del personale Usmaf-Sasn (Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera) per intensificare la caccia alla zanzara (Aedes aegypti) ed evitare che il vettore della febbre Dengue – la zanzara Aedes Aegypti – entri in Italia. Particolare attenzione quindi ad un aumento delle disinsettazioni degli aeromobili e delle navi anche quelle da crociera.

Tra le ipotesi si starebbe lavorando anche alla sperimentazione di un test rapido in aeroporto per chi arriva da zone a rischio, attualmente soprattutto Brasile, Perù, Guatemala e altri paesi del Sud America.

In Brasile

Il Brasile ha superato l’allarmante soglia di 1,5 milioni di casi di dengue, per un totale di 450 decessi confermati, mentre accertamenti sono in corso su oltre 800 decessi. Le cifre diffuse dal ministero della Salute rappresentano solo i contagi dall’inizio dell’anno. In tutto il 2023 i malati di dengue nel Paese sudamericano erano stati 1.658.816. In pratica, nei primi mesi del 2024 nel Paese si sono registrate quasi 20mila infezioni al giorno, e proiezioni del ministero nelle passate settimane avevano evidenziato che i contagi potrebbero raggiungere i 5 milioni.

Anche la sindrome da infezione congenita per il virus della zika, secondo dati ufficiali, ha rialzato la testa nel 2023, con 1.035 casi, il dato più alto dal 2019. D’altra parte, da un punto di vista clinico, è estremamente difficile distinguere i sintomi della dengue da quelli della chikungunya. Per questo motivo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di trattare entrambi i casi sospetti di dengue e chikungunya, come dengue, considerata più letale.

Sono già diversi gli Stati brasiliani che hanno decretato lo stato d’emergenza, tra questi Rio Grande do Sul, Rio de Janeiro, San Paolo e il distretto federale di Brasilia, mentre proseguono le campagne per cercare di evitare il proliferare della zanzara Aedes Egypti, veicolo di trasmissione del virus.

I numeri in Italia

Nel 2023 sono stati registrati in Italia 362 casi di Dengue, ottantadue dei quali autoctoni. “Nel 2024 nel territorio nazionale sono stati identificati, al 21 febbraio 2024, 48 casi confermati di Dengue, tutti importati. Alla luce della panoramica illustrata, non posso che ribadire che la situazione in Italia oggi non risulta allarmante”, così il ministro della Salute Orazio Schillaci rispondendo in Senato lo scorso 22 febbraio ad una interrogazione sul tema Dengue.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati