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Dai piedi dell’Etna ai piedi dei vip: il fenomeno delle sneakers catanesi

Alla scoperta di Fidelio 1999, la boutique urbana segreta tutta catanese che personalizza scarpe: «In questo modo racconteranno una storia e saranno uniche per sempre»

Di Leonardo Zermo |

Chi si cela dietro al nome di “Fidelio 1999”? Chi è Fidelio? Vi diciamo subito che non è una sola persona ma  un gruppo: si tratta di giovani catanesi che  hanno deciso di lanciarsi nella creazione di sneakers personalizzate, una delle più importanti tendenze della moda degli ultimi anni. E’  nata così una realtà legata alla nostra terra e che strizza un occhio all’ambiente. Personalizzano, o anzi come dice in gergo “customizzano”, scarpe nuove e soprattutto usate per dargli una seconda vita ed evitare sprechi.

I disegni di questi ragazzi si ispirano alle mode del momento ma  anche ai simboli di Catania e grazie al loro stile sono arrivati anche a disegnare scarpe per personaggi importanti, soprattutto dello sport, come il centrocampista del Milan Sandro Tonali o il laterale della Juventus, Juan Cuadrado. Si definiscono una boutique urbana segreta e probabilmente buona parte del loro successo è legato proprio all’anonimato. Ma noi siamo riusciti a fare  due chiacchiere con il fondatore di questa boutique.

Come e quando nasce il vostro progetto? 

«Il progetto nasce subito dopo l’inizio  della pandemia, quindi tra aprile e maggio del 2020, con l’obiettivo di occupare il tempo regalatoci  dal primo lockdown e creare qualcosa di nuovo».

Avete preso spunto da altre realtà?

«Sì, ci siamo ispirati alla cultura dei  sobborghi statunitensi, dove negli anni ‘90 nasce la moda della customizzazione delle scarpe  sportive».

Come spieghereste ciò che fate a chi ancora non vi conosce?

«Mossi dalla volontà di  allungare il ciclo di vita dei prodotti che trattiamo, decoriamo sneakers attraverso la  comunicazione visiva e l’arte. In questo modo ogni scarpa racconterà una storia e sarà unica nel suo genere». 

Vi definite una “boutique urbana segreta”: cos’é in altre parole?

«Abbiamo  deciso di mascherare i nostri volti per porre l’accento esclusivamente sul prodotto finale. Infatti  per noi non è importante chi esegue, ma le vere protagoniste devono essere le sneakers, così da  far risaltare i nostri valori artistici»  

Da cosa deriva il nome “Fidelio 1999”? 

«Non è un acronimo come molti  pensano, bensì un omaggio al film “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrick, uscito postumo proprio nel  1999. In questa pellicola il protagonista, interpretato da Tom Cruise, per partecipare a una festa è  obbligato a indossare una maschera, ripresa nel nostro logo, e a pronunciare una parola segreta,  che è appunto “Fidelio”».

Com’è composto il vostro team e quali sono le fasi della decorazione delle  sneakers? 

«Il nostro team è totalmente catanese e la customizzazione delle nostre scarpe si basa  sul “Metodo Fidelio”, una formula segreta di alta qualità. Inizialmente assistiamo virtualmente i  clienti con una chat diretta e da qui abbozziamo i disegni con software molto sofisticati,  ottenendo un render foto-realistico. Poi si procede con una lavorazione totalmente artigianale  sulle scarpe, utilizzando ottime vernici statunitensi. Infine, dopo la fase di fissaggio, vi è la  spedizione (gestita da terzi) con packaging ad hoc che contengono anche delle sorprese per i  nostri fan».

Cosa innesca la creatività dei vostri disegni e cosa volete trasmettere attraverso  questi? 

«Ispirandoci alle mode del passato e del presente, sia con le decorazioni definite assieme  ai clienti che con quelle proposte da noi, l’obiettivo è raccontare delle emozioni, così che ognuno  possa rappresentare sé stesso ai propri piedi».

Il vostro progetto nasce a Catania: quanto siete legati alla città e ai suoi simboli? 

«Se non fossi nato qui forse questo progetto non ci sarebbe mai stato, anche perché  deriva  da una sorta di “rabbia positiva” dovuta alla difficoltà di trovare un proprio percorso lavorativo in  questa terra. Detto questo, il nostro team è molto legato alle bellezze storiche e paesaggistiche di  Catania, dunque siamo fieri di rappresentare i simboli della nostra città come l’Etna, “u Liotru” e il  mare, ma anche di portare avanti la cultura underground catanese».

Nell’ultimo periodo avete fatto molti progetti nell’ambito del calcio: come  vi siete accostati a questo sport?

«Da amante dello sport ho pensato che, dai campi di  provincia fino ai professionisti, ai calciatori mancasse un elemento che potesse contraddistinguerli  nel pre e nel post partita. In questo modo ci siamo tuffati nel mondo del pallone, producendo  sneakers per vari calciatori e ricevendo ottimi riscontri, tanto che il nostro target di riferimento sono gli  sportivi».

Da Biagianti e Moro a Tonali e Cuadrado: raccontateci la vostra ascesa nel  mondo del calcio. 

«È stato molto piacevole conoscere atleti di livello internazionale, ma noi  lavoriamo allo stesso modo sia con i calciatori amatoriali che con i campioni».

Nell’ultimo periodo avete collaborato con la community di “CalciatoriBrutti”:  com’è andata e cosa vi ha dato questa esperienza? 

«Questa partnership è andata molto bene e per noi è stata una consacrazione, quasi come la conquista di una Stella Michelin per un  ristorante. Infatti anticipiamo che seguiranno nuove collaborazioni con loro».

Non solo calcio: vi piace prendere ispirazione anche da altri ambiti come la  musica?

«Certo, perché come nella musica si esprimono emozioni con le note noi lo facciamo  con vernice e pennello sulle scarpe. Per questo abbiamo collaborato con il rapper catanese  L’Elfo, che nei suoi testi tratta i nostri stessi valori legati alla città».

Come vi siete trovati a lavorare con realtà non catanesi?

«La crescita su scala nazionale ci ha portato a voler trasmettere nuovi valori. Nonostante  non sia facile portare al Nord ciò che trattiamo qui, siamo riusciti a farci apprezzare grazie alla  nostra qualità artistica».

Avete raggiunto grandi personalità nel mondo dello sport e della musica: quale  collaborazione vi ha reso più orgogliosi?

«Non mettiamo nessuna partnership sopra le altre  però ognuna di queste ci ha dato qualcosa, a partire dal sopraggiungere di nuovi fan dalla Sicilia,  dall’Italia e ultimamente anche dall’estero».

Potete “spoilerarci” alcune delle vostre prossime mosse?

«In primis abbiamo  l’obiettivo di migliorare i nostri canali di diffusione, infatti vogliamo affermarci anche su TikTok. Inoltre lanceremo nuove collaborazioni e proporremo nuovi prodotti customizzati diversi dalle  sneakers».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA