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Sandra Garozzo, la prima donna “carrettiera”: «Ho preso le redini in mano per amore di papà»

Alla parata in occasione della trascorsa festa di Sant'Alfio a Trecastagni, per la prima volta in Sicilia, a condurre un carretto siciliano c'è stata una donna

Di Carmela Marino |

Alla parata dei carretti siciliani che hanno sfilato a Trecastagni domenica scorsa per la festa dei santi patroni Alfio, Cirino e Filadelfo, quest'anno, redini in mano e sguardo fiero, c’è stata anche una donna. Sui carretti le donne sono sempre salite, per accompagnare il conducente o come parte del gruppo dei suonatori. Ma una carrettiera che porta carretto e cavallo per tutto il percorso stabilito della parata, finora, non si era mai vista. Sandra Garozzo vanta questo primato con orgoglio. «Non è soltanto una questione di par condicio, essendo la cosiddetta comunità dei carrettieri formata finora esclusivamente da uomini. Per me è molto di più», spiega.  Dietro la scelta, all'inizio non poco travagliata, di salire sul quel carretto e condurlo, ha fatto capolino la volontà di continuare una tradizione paterna, che con figure in famiglia soltanto femminili, rischiava di scomparire. Sandra è la primogenita del mastro carrettiere Alfio Garozzo, scomparso un anno mezzo e fa a 83 anni e originario di San Giovanni La Punta. Lei, tra cavalli e carretti si è sempre sentita a casa, nonostante due traumi, per fortuna senza tragiche conseguenze, di cui ha ancora memoria e che risalgono a un po’ di tempo fa. «I cavalli li adoro, ma per anni ho preferito guardarli a distanza. Dopo la morte di mio padre ho cominciato a chiedermi, e a chiedere alla mia famiglia, cosa avessimo voluto fare di quel patrimonio artistico che papà ci aveva lasciato: i suoi bellissimi carretti colorati e intarsiati con tutti i relativi e preziosi ornamenti e il suo cavallo. Io non ho avuto molti dubbi: il nome di mio padre doveva continuare ad essere onorato e così ho deciso di prendere lezioni private di attacchi in un maneggio, una “patente” valida anche per carrozze e calessi».

L’idea di uscire in una parata o in qualche altro evento a Sandra sembrava comunque lontana fino a quando, una ventina di giorni, è arrivata la comunicazione del Comune di Trecastagni che annoverava anche il carretto di Alfio Garozzo tra i 25 coinvolti nella festa dei santi patroni del comune alle pendici dell’Etna. «Ci hanno convocati per sapere cosa intendessimo fare. A tutta prima, lo confesso, sono stata assalita dal panico. Guidare un carretto tra la gente comporta anche una responsabilità, ma io ho un temperamento risoluto e il desiderio di continuare sul solco della tradizione  paterna ha vinto su tutto. E’ stato in particolare un caro amico a convincermi, facendomi pensare che papà Alfio sarebbe rimasto deluso se il suo carretto fosse rimasto fermo in garage o peggio ancora se fosse stato affidato a un estraneo per farlo sfilare».

E così Sandra Garozzo prende il coraggio, anzi le briglie, a quattro mani e con Mosè, il cavallo tanto caro al padre e i cui zoccoli sono stati opportunamente ferrati per sicurezza, ha deciso di partecipare alla parata sfidando se stessa e i retaggi di un ambiente che finora ha conosciuto soltanto uomini. Qualcuno vedendola partecipare alle riunioni organizzative, aveva storto un po’ il naso. «Si è trattato giusto di qualcuno» – getta acqua sul fuoco lei -. «In tanti hanno accolto la mia presenza con favore, anche nel ricordo e nel rispetto di mio padre che dell’arte carrettiera è stato un degno rappresentante».

Foto di Orazio Minnella

Accanto a lei si è seduta la sorella Sara mentre l’altra sorella e la mamma hanno seguito con trepidazione questo debutto alla guida, tutta al femminile, del carretto di famiglia. Dall’alto, ne è certa Sandra, papà Alfio le ha sostenute orgoglioso di una scelta che, nella tradizione e nell’amore, porta avanti il suo nome. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA