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«Canti più attuali in chiesa» invito del Papa, a Noto si fa già

Di Ottavio Gintoli |

A questo, da tempo, sta già pensando anche mons. Antonio Staglianò, che ieri ha saputo delle parole pronunciate da Papa Francesco anche da un (nostro) messaggio whatsapp, mentre raggiungeva Pachino per una tappa della visita pastorale. Era atteso dalla di parrocchie di San Giuseppe, Madonna di Pompei e Santi Pietro e Paolo. E chissà che non le abbia messe già in pratica. «Papa Francesco con questa affermazione – commenta mons. Staglianò – è stato assolutamente coerente con la sua prima esortazione apostolica (“Evangelii gaudium”), in cui parla di una Chiesa in uscita. In uscita non soltanto dai templi o dalle sagrestie, ma anche dagli schemi liturgici che stanno ingessando le iniziative ecclesiastiche. Penso che Papa Francesco voglia richiamare l’attenzione anche sulla formazione in seminario, dicendo che bisogna guardare alle nuove tendenze e ai nuovi generi musicali per avvicinarsi di più alla gente, ai fedeli». Sono passati quasi 2 anni da quell’omelia cantillata durante le cresime a Scicli, altro vicariato che appartiene alla diocesi di Noto. Quella volta mons. Staglianò (al quale piace di più farsi chiamare don Tonino) prese in prestito le parole di Noemi in “Vuoto a perdere” e di Marco Mengoni in “Essere umani”. Adesso continua a farlo affidandosi a Francesco Gabbani e Fiorella Mannoia, ma nel frattempo ha già avviato un laboratorio personale sul rapporto tra predicazione e cantillazione che lo ha portato anche a scrivere un libro dal titolo “Credo negli essere umani, la buona novella pop” e anche qualche brano, che puntualmente condivide via social, prima, e durante le omelie dopo. Sì perché don Tonino è uno di quei vescovi che a queste cose ci tiene, perché la Chiesa in uscita è anche questa. Che piaccia o meno. Intanto mancano 5 domeniche a Pasqua e come tradizione mons. Antonio Staglianò presiederà la veglia notturna nella cattedrale di Noto, pronto a prendere “in parola” le parole di Papa Francesco.

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