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Dossier Medicina

Il nuovo corso dell’Arnas Garibaldi

Dialogo, innovazione e qualità: la visione del Dott. Giuseppe Giammanco per il centro sanitario di eccellenza a Catania

Di Redazione |

Una sanità pubblica capace di dialogare, alzando gli standard di qualità delle cure e dell’assistenza sanitaria, affinando l’efficienza del sistema emergenza-urgenza, con l’obiettivo di dare risposte concrete agli utenti. Un nuovo corso per l’Arnas Garibaldi di Catania, che parte con la nomina del nuovo direttore generale, il dott. Giuseppe Giammanco. Nuove sfide, che poi possono sembrare quelle di sempre: sinergia, implementazione di alcuni servizi tramite la sanità privata, l’aumento del personale, in corsia e nei reparti, per garantire un altissimo livello di qualità. Al centro c’è sempre il paziente, per una direzione chiara e univoca, una visione che mette l’utente in primo piano nelle scelte di un’azienda sanitaria che punta ad abbattere le liste d’attesa e i tempi per l’accesso alle cure sanitarie.

Dott. Giammanco, cosa rappresenta l’Arnas Garibaldi per lei che lo conosce bene essendo già stato direttore sanitario sia aziendale sia del polo di Nesima?

«Mi sono formato e ho lavorato in diversi presìdi, aziende territoriali siciliane. Mi confronto spesso, per progetti e sperimentazioni gestionali, con altre realtà sanitarie. Cosa sento  quando penso al Garibaldi, nome storico che viene mantenuto dall’Arnas per le due strutture, il “Centro” e “Nesima“? Le prime immagini che focalizzo non sono  le tecnologie avanzate, gli edifici in continuo sviluppo e riorganizzazione, i percorsi ottimizzati per collegare i vari step e livelli di cura, le ampie aree ambulatoriali di Nesima che vedono 1.000 accessi al giorno, l’organizzazione per livelli di intensità di cure né  la migrazione verso il green del fotovoltaico del nuovo Pronto Soccorso e le aree di Biocontenimento del “Centro”,  le dotazioni di intensiva, semintensiva, le sale chirurgiche, le sale angiografiche ibride, e tutto ciò che spesso viene illustrato all’utenza per divulgare i servizi offerti, quanto piuttosto, la più preziosa risorsa che ci connota: il capitale umano. Non parlo delle lauree, delle specializzazioni, dei master dei percorsi di continuo aggiornamento professionali censiti dalle aree amministrative, che permettono a ognuno di noi di  essere parte della squadra del Garibaldi, ma dell’insieme delle competenze, delle esperienze  delle attitudini umane e professionali, nonché della loro quotidiana condivisione che ha permesso alle sue Unità Operative, sanitarie, tecniche e amministrative di  raggiungere livelli di eccellenza e, soprattutto, di crescere con i tempi da una parte e di rispondere, dall’altra, con resilienza a pandemie, alluvioni e blackout nazionali».

«E’ il sentirsi parte di un progetto che ha negli anni condotto molti giovani professionisti della dirigenza e del comparto a scegliere la nostra Azienda: ognuno dei direttori generali che ho conosciuto,  e con i quali ho lavorato negli anni,  Francesco Poli, Giuseppe Navarria, Angelo Pellicanò, Giorgio Santonocito, e insieme negli ultimi cinque anni, Fabrizio De Nicola, hanno tutti, seppur in diversa maniera, colto l’anima del Garibaldi e, pur orientati verso il progresso tecnologico, l’hanno mantenuta viva. L’Arnas è per me, ancora oggi, una fonte di crescita e conoscenza che mi permette di dialogare alla pari con strutture sanitarie di rilevo nazionale».

Quali sono gli obiettivi a breve e a lungo termine che si prefigge di realizzare nel corso del suo mandato?

«Progetti di edilizia sanitaria quali la seconda palazzina dell’emergenza, il Cancer Center e l’Utic a Nesima, l’aggiornamento  delle dotazioni tecnologiche di eidologia avanzata quali Tc, Rmn, Spect,  la piena fruizione della nuova fermata dalla metropolitana che a breve collegherà il centro di Catania e i suoi utenti con il presidio ospedaliero di Nesima  fino a dentro, opportunità quasi unica in Italia per un ospedale, il  completamento degli organici già a livelli ottimali in Arnas Garibaldi, sono stati già avviati».

«Con il nuovo piano triennale del fabbisogno di personale, condiviso con grande spirito di collaborazioni con i sindacati in questi giorni, saranno portati a compimento entro fine anno le stabilizzazioni programmate. Solo questa settimana 40 gli infermieri (ieri supplenti) sottoscriveranno un contrato a tempo indeterminato». 

«E, dato che il tempo passa anche per gli ospedali, la manutenzione e la riprogettazione, l’adeguamento di strutture e impianti esistenti è un chiaro mandato per le aree tecniche».

La mission principale del Garibaldi centro è l’emergenza. Qual è la sua strategia per migliorare i livelli di assistenza seguendo gli aggiornamenti tecnologici?

«Il Garibaldi Centro riveste a pieno titolo il ruolo di hub in diverse reti tempo-dipendenti: integrare in un solo edificio, sotto la direzione del dott. Giovanni Ciampi il Direttore del Dea,  rianimazione, sale chirurgiche d’urgenza, medicina di accettazione e urgenza radiologia e neuroradiologia con sezioni interventistiche, permette di migliorare le aspettative di successo per i pazienti critici che giungono o vengono trasferiti da altri ospedali al nostro Pronto soccorso, Dea di 2° livello regionale. La realizzazione della 2° torre per l’emergenza a vocazione chirurgica dove afferiranno neurochirurgia, ortopedia, chirurgia d’urgenza, patologia clinica  cardiologia con Utic  servizi integrati e collegati».

L’area dei servizi sanitari e amministrativi è adeguata alle caratteristiche di un’azienda di rilievo nazionale?

«Amministrativi, tecnici, ingegneri,  informatici  sia del comparto sia della dirigenza formano un patrimonio eccezionale del Garibaldi, già arruolato e operativo, gran parte se non del tutto stabilizzati e a tempo indeterminato, sotto la consolidata ed esperta  conduzione manageriale del dott. Giovanni Annino, il direttore amministrativo  dell’ Arnas Garibaldi e dei direttori delle strutture, il personale, il tecnico, il provveditorato, il controllo di gestione, gli affari generali, l’ufficio legale, l’ingegneria clinica, il servizio informatico dove operano».

«L’area dei servizi sanitari vede direttamente impegnate le due direzioni mediche di presidio centro e Nesima e lo staff della direzione strategica, il servizio infermieristico, il rischio clinico l’Rspp (servizio di protezione aziendale).  Tutti sono non solo adeguati ma pure in riorganizzazione e nei prossimi mesi saranno impegnati direttamente nei progetti di crescita dell’Arnas».

Il dipartimento materno-infantile è uno dei fiori all’occhiello della sanità catanese; pensa di mantenere gli stessi standard? Insomma, ritiene che sarà sempre all’avanguardia?

«Gli standar odierni non sono punto di arrivo ma di partenza. Il capo dipartimento materno infantile, il prof Giuseppe Ettore, ha già da tempo raggiunto risultati numerici e qualitativi di riferimento nazionale e regionale ed è per sua natura proiettato al loro miglioramento: il centro di riferimento per l’endometriosi, la scuola della nascita, la banca del latte, l’appuntamento del Natale a Nesima, in uno all’accreditamento di progressivo di tutti i Pdta e alle molteplici iniziative che ogni anno vengono messe in campo nel dipartimento sono la testimonianza che non solo l’assistenza ma la partecipazione all’utenza delle opportunità di salute anche tramite un sito dedicato www.maternoinfantilegaribaldi.it mirano al domani e non solo all’oggi».

L’ospedale Garibaldi è un polo di formazione che dovrebbe essere sostenuto e migliorato sempre più. Qual è il suo progetto?

«Immagino che avrò, nel tempo, spazio su La Sicilia per i nomi di tutti i direttori e i responsabili di struttura sanitaria e amministrativa, di tutti i coordinatori e responsabili di funzione dell’Arnas. Tutti loro per tramite dei responsabili di Dipartimento, Gigi Piazza nelle Chirurgie, Robeto Bordonaro dell’Oncologico, Michele Gulizia nelle Medicine, Nando Raso nel Testa Collo con i già citati direttori del Dea, del materno infantile e delle direzioni mediche di presidio oggi definiscono un piano di formazione con la direzione strategica: sempre più ci proiettiamo a trasformare i bisogni formativi in percorsi di crescita e maturazione professionale. L’Arnas Garibaldi partecipa già alla rete formativa del corso di laurea in Medicina e delle scuole di specializzazione, mantenendo in vita attività di ricerca e collaborazione in campo nazionale ed europeo».

«Tra i progetti in partnership con l’Università di Catania ricordo la concessione in comodato d’uso gratuito dell’Ascoli Tomaselli che prevede la disponibilità programmata per i nostri professionisti di aree di ricerca e sperimentazione avanzata. La formazione continua è una delle anime trasversali dell’Arnas Garibaldi che la rende omogenea pur nelle sue diverse missioni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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