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Joe Barbieri, l'”intuizione” di Pino Daniele e “Felicità” di Al Bano e Romina

Il concerto Domenica 30 luglio a Termini Imerese, all’interno del Festival “Notti Clandestine”

Di Simone Russo |

Joe Barbieri è pronto a riabbracciare il suo pubblico siciliano. Domenica 30 luglio a Termini Imerese, all’interno del Festival “Notti Clandestine”, approderà con il suo “30 anni suonati”, il tour partito da Milano lo scorso ottobre, che sta ripercorrendo l’itinerario artistico di Joe Barbieri, mettendo in scaletta per la prima volta accenni ai suoi brani d’esordio oltre ad alcune canzoni mai o poco eseguite prima d’oro dal vivo, il tutto sostenuto dall’irrinunciabile presenza di molti tra i maggiori successi del cantautore napoletano.

«Ho un rapporto con la Sicilia – spiega Joe Barbieri – parzialmente anche di sangue. Mia nonna era palermitana. Nel mio sangue circola un po’ di terra sicula. Dal punto di vista artistico ho un rapporto strettissimo, tante volte ho lavorato con colleghi e amici siciliani. C’è un terreno comune molto forte tra me e la Sicilia».

Sono trascorsi trent’anni di carriera, è arrivato il momento di fare un bilancio. Come sono andati questi tre decenni?

«A quel ragazzo che nel ’92 iniziava questo percorso, grazie ad una intuizione di Pino Daniele, direi che andrà tutto bene. È stato un percorso pieno di vita, di scoperte, di collaborazioni, di esperienze molto diverse nell’ambito della musica. Trent’anni molto densi e lo saranno anche i prossimi trenta».

Una intuizione di Pino Daniele, che ricordo hai di lui?

«Quando ero un ragazzo suonavo nei locali della mia città. Spesso facevo canzoni di Pino Daniele, era il mio idolo. Non a caso ho tentato la carta di mandare le mie prime canzoni proprio a lui. Quando pochi giorni prima dell’esame di maturità ho saputo che sarei entrato in studio di registrazione con lui, per il mio primo disco, vi lascio immaginare cosa ha potuto significare per me. Conservo gelosamente una sua chitarra che all’epoca mi regalò. Io e la mia famiglia non potevamo permetterci di acquistare uno strumento musicale professionale e lui ne prese una delle sue e me la regalò. Questo è lo spirito, l’attitudine e il modo in cui Pino si rivolgeva a chi, in qualche modo, amava la musica».

Per festeggiare questi trent’anni hai pubblicato “Tratto da una note vera”, il tuo tredicesimo album, cosa c’è all’interno?

«E’ una fotografia di quello che sono stati questi trent’anni. È un disco dal vivo con la voce della gente. In questi anni, anche di crisi discografica, quello che rimane e che nobilita questo mestiere è il rapporto con il pubblico. Quando hai una relazione così stretta con chi ti segue, non ti senti mai solo. È importante che in questa foto di gruppo ci sia anche il pubblico».

In questi trent’anni hai creato un’alchimia con il tuo pubblico. Una grande famiglia unita nella tua musica. Come mai?

«Si è creata una relazione profonda nella quale ci si riconosce. Si esprime un comune modo di vedere il mondo. Questo rapporto che si è creato attraverso la musica è diventato amicizia e frequentazione. In un mondo in cui la musica è sintetizzata, le occasioni in cui ci si relazione in acustico diventa una occasione importante. È un ritrovarsi e un riconoscersi. Quando scrivi una canzone e vedi che fa un percorso e arriva, come un seme, a piantarsi nel cuore di qualcun altro, capisci che ci sarà un rapporto durato nel tempo».

Nei giorni scorsi hai pubblicato il nuovo singolo “Felicità”, hai riletto un brano portato al successo nel 1982 da Al Bano e Romina Power, come mai questa scelta?

«E’ stato un gioco, mi è capitata di suonarla in televisione. Da italiano conoscevo a memoria una canzone così iconica, portandola nelle mie corde questa canzone mi ha raccontato un qualcosa importante. Una canzone che si chiama felicità doveva essere registrata con spontaneità e con una consapevolezza di trent’anni di musica. Una scelta di istinto e di spontaneità».

Per te, cos’è la felicità?

«Ci sono dei momenti in cui hai la percezione che tutto sia nel posto giusto, sono degli istanti che durano quello che devono durare. Quando ho questa sensazione, mi godo il momento».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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