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La scoperta di un capolavoro nascosto

Svelato un ritratto inedito di Sofonisba Anguissola: un'affascinante scoperta nel cuore del Rinascimento

Di Mary Sottile |

La domanda che sempre ha interrogato il mondo dell’arte e non solo, è questa: Sofonisba, nel suo periodo paternese, ha dipinto solo la Madonna dell’Itria e ha lavorato, presumibilmente, alla Madonna della Raccomandata, o vi sono anche altre opere di cui si è persa traccia? Dall’Austria arriva la notizia che vi è una terza opera realizzata dalla pittrice cremonese durante i suoi anni vissuti a Paternò. In questo caso si tratta di un ritratto e di una raffigurazione, un’opera bifacciale, dunque, di piccole dimensioni (23.7 cm x 18.7 cm).

Rispetto al ritratto, è raffigurata una nobildonna, i critici ritengono possa trattarsi di Aloisia de Luna Moncada, cognata dell’artista, rappresentata a busto lungo, con indosso un abito nero di velluto, con ricami metallici. Nell’altra parte, invece, è stata raffigurata Santa Maria Maddalena. Il riconoscimento dell’opera è avvenuto grazie allo studio attento dei critici d’arte, Marco Tanzi e Alfio Nicotra.

Il quadro verrà venduto all’asta, al Dorotheum di Vienna, il prossimo 24 aprile ed è stimato tra i 60 e gli 80 mila euro.

Nel catalogo della casa d’asta si legge: “La raffigurazione della nobildonna, per la quale è stata suggerita l’identificazione con la cognata dell’artista Aloisia de Luna Moncada, riflette l’influenza della ritrattistica di corte spagnola, soprattutto nell’abito di velluto nero con ricami metallici, bottoni gioiello e abiti della modella. Un copricapo, simile a quello del ritratto di Doña Juana del Portogallo di Alonso Sánchez Coello, datato 1557, conservato al Kunsthistorisches Museum, Vienna (inv. n. 3127). L’austerità di Giovanna rifletteva la sua primissima vedovanza e pietà. Si può solo supporre che il soggetto del presente dipinto avesse un background simile. In contrasto con i ritratti di corte spagnoli a figura intera, il presente lavoro non segue la rappresentazione impersonale, senza tempo e intercambiabile, ma rappresenta un’immagine più personalizzata.”

Per quanto riguarda la parte riservata a “Maria Maddalena – si legge ancora – è un esempio della limitata opera religiosa di Sofonisba Anguissola. Stilisticamente è correlato alla pala della Madonna dell’Itria nella Chiesa della Santissima Annunziata a Paternò. La relazione tra le due composizioni è evidente nella somiglianza dei tratti somatici della Madonna e di Maria Maddalena, entrambi con occhi a conchiglia, nasi pronunciati e labbra piccole e spesse. Le mani sinistre dei due protagonisti sono quasi intercambiabili. Tanzi ha suggerito che la raffigurazione della Maddalena possa riferirsi o al soggetto del ritratto o al proprietario originario del dipinto, forse Giovanni Battista Maddalena, che era notaio della famiglia di Fabrizio Moncada, primo marito di Sofonisba, che lei sposò in Sicilia.”

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