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Chirurgia implantare mini invasiva: un approccio rivoluzionario alla riabilitazione orale

Svelando i segreti della chirurgia guidata: procedura veloce, sicura e personalizzata per un sorriso perfetto

Di Redazione |

La dott.ssa Chiara Miccichè, odontoiatra e specialista in implantologia computer guidata, ci parla di chirurgia implantare minimamente invasiva.

Cosa si intende per chirurgia implantare mini invasiva?

«Si tratta di un approccio chirurgico conservativo nei confronti dei tessuti. E’possibile eseguire una terapia implantare senza tagliare le gengive e senza suturare la ferita alla fine dell’intervento».

Lavora da molto con questa metodica?

«Sì, ho cominciato la professione di chirurgo implantare circa 15 anni fa, ma da 10 anni mi sono dedicata alla chirurgia guidata; abbiamo una grande casistica di impianti posizionati con chirurgia guidata e posso dire che è uno dei fiori all’occhiello del mio studio».

Come è possibile inserire impianti dentali senza tagliare?

«Tramite una progettazione dell’intervento chirurgico sul computer. Nella chirurgia tradizionale l’implantologo esegue un taglio sulla gengiva per vedere bene l’osso e decidere quindi il tipo di impianto da utilizzare; oggi la tecnica medica avanzata ci fornisce strumenti di valutazione pre-operatori per mezzo dei quali possiamo programmare l’intervento in ogni suo dettaglio e preparare una dima chirurgica che permetterà all’implantologo di posizionare gli impianti così come erano stati progettati sul software. Ciò ci permette di non eseguire alcun taglio sulla gengiva; possiamo però inserire l’impianto tramite un piccolissimo foro».

E’ una procedura costosa?

«No, la possibilità di progettare l’intervento e ridurre il numero di sedute e i tempi dell’intervento incide favorevolmente sui costi».

Come funziona il procedimento di programmazione dell’intervento implantare?

«Il paziente viene sottoposto in un’unica seduta agli esami necessari per raccogliere i dati che ci servono: viene eseguita una tac in studio e un’impronta ottica (senza utilizzo di paste) con uno scanner delle arcate».

«Questi dati vengono processati da un software dedicato che riproduce la bocca del paziente in virtuale, l’implantologo esegue l’intervento sul computer decidendo dove inserire gli impianti e previsualizzando la protesi che verrà realizzata».

«Il progetto viene inviato a un centro di fresaggio che con stampanti 3D realizza e invia in studio tutto il necessario per eseguire l’intervento».

L’applicazione dell’impianto quindi risulta veloce e sicura?

«Sì. Grazie alla dima chirurgica (nella foto accanto) che è fatta su misura e viene appoggiata sulle gengive del paziente, gli impianti vengono inseriti nella posizione corretta, con piccoli fori, riducendo i tempi operatori. La riduzione del tempo chirurgico riduce quasi a nulla tutte le sequele post-operatorie tradizionali, come dolore, gonfiore, ecchimosi e permette ai pazienti di riprendere la vita quotidiana già lo stesso giorno dell’intervento».

«La dima chirurgica evita possibili errori di posizionamento dell’impianto e permette spesso di poter eseguire il carico immediato».

Cosa  intende per carico immediato?

«E’ la possibilità di posizionare i denti fissi ancorati agli impianti nello stesso intervento in cui si posizionano gli impianti. E’ una metodica molto confortevole per il paziente, che esce dallo studio già con i denti fissi e senza scomode protesi removibili. Grazie alla chirurgia guidata riusciamo a completare l’intervento in meno di 3 ore: in realtà la chirurgia per l’inserimento degli impianti dura circa 30 minuti quando si posizionano impianti in tutta l’arcata».

«Ovviamente la possibilità di fare o no il carico immediato dipende dalla qualità dell’osso del paziente e dalla stabilità che hanno gli impianti».

«Lo studio sul software ci permette di avere un quadro completo e sicuro della situazione di ogni singolo paziente ancora prima di cominciare».

Quindi, ancora prima di dare il via all’intervento, il paziente sa qual è il risultato finale anche della protesi?

«Esatto. E’ proprio questo un altro dei punti di forza di questa metodologia. In studio scansioniamo il viso del paziente e tramite uno strumento molto sofisticato, studiamo la dinamica dei movimenti mandibolari del paziente, che sono diversi per ognuno».

«La progettazione ci permette di visualizzare la protesi sul viso del paziente e di fare le valutazioni estetiche del caso, e di personalizzare la protesi sui movimenti della bocca. La protesi viene preparata con uno studio in 4D, per cui, una volta inserita in bocca il paziente sentirà subito una sensazione confortevole:  non è piu il paziente a doversi abituare alla protesi, ma è la protesi che viene confezionata su misura in base ai movimenti mandibolari del paziente».

Sembra quasi fantascienza. Nei giorni 5 e 6 aprile si terrà nello studio Chiara Miccichè un Open Day di implantologia. Di cosa si tratta?

«Saranno due giornate in cui chi prenota un appuntamento avrà una visita specialistica senza impegno con una valutazione della propria condizione al fine di valutare la possibilità di eseguire un intervento implantare; spiegheremo la metodica che utilizziamo da anni con ottimi risultati».

«In particolare eseguiremo un esame radiologico (cbct) in 3D, prenderemo una scansione ottica della bocca e del viso del paziente e eseguiremo il progetto virtuale dell’intervento di implantologia, mostrando quale sarà il risultato finale che raggiungeremo. Allora ci vediamo il 5 e 6 aprile allo studio dentistico Chiara Miccichè».

«E chiunque sia interessato a sostituire uno o più denti mancanti o a riabilitare intere arcate può chiamare al 3341044768 e prenotare la sua visita specialistica senza impegno per poi decidere in tranquillità se e quando approcciare a una terapia implanto-protesica volta a ripristinare funzione ed estetica nella propria bocca».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA