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Il Catania ora gira: la forza del gruppo e il test col Latina

Rossazzurri in salute, ora sfatare il tabù Massimino

Di Andrea Cataldo |

«C’è bisogno di tutti. Per questo motivo, tutti devono essere dentro al progetto». L’allenatore del Catania Luca Tabbiani lo sa bene, e lo ha ripetuto più volte: vuole tenere tutti i suoi calciatori con il motore acceso. Li vuole pronti. Non esistono titolari e seconde linee, esiste una squadra composta da calciatori di grande livello che lavora tutti i giorni per un obiettivo comune.Nel match di Coppa Italia contro il Messina il tecnico ligure ha mandato in campo alcuni giocatori che avevano giocato meno, attendeva delle risposte e le ha ottenute. Il turnover d’altronde serve a questo, si fa rifiatare qualcuno, si da minutaggio a qualcun altro. Si da fiducia a qualche giovane e si osservano i risultati. E i risultati sono stati convincenti.

Il calcio è sport di squadra, e la squadra non è composta da soli 11 giocatori. Bisogna creare una struttura solida, uno spogliatoio forte che può tenere botta anche nei momenti di scoramento. Per fare questo, bisogna far sentire tutti importanti. Questo è un concetto fondamentale negli sport di squadra, e lo è ancora di più nel calcio. La storia insegna infatti che le squadre che hanno realizzato delle imprese sportive avevano gruppi granitici.

Contro il Messina Luca Tabbiani ha dato fiducia al giovane Maffei, lo ha schierato esterno basso a sinistra e il ragazzo è uscito tra gli applausi. È stato applicato, preciso, ha tenuto fisicamente e non ha sofferto la pressione dell’atmosfera importante. A destra ha posizionato Bouah e il terzino ex settore giovanile della Roma ha confermato le su grandi doti fisiche e da corridore. In mezzo, dietro, ha schierato la coppia insolita composta da Silvestri e Lorenzini e i due hanno risposto con una prestazione solida e piena di certezze. Tabbiani inoltre ha dato ancora altri minuiti a Deli, e ha capito che questo ragazzo sta scalando rapidamente le gerarchie. Ha insistito su Ladinetti e il regista ha fatto capire che si sta calando nella parte.E poi che dire della scelta Bocic. Il talentino classe 2000 dopo la stupidaggine di Caserta rischiava di esser messo in punizione dietro la lavagna e invece l’ex Udinese è andato subito in campo. Bocic, poi nel post gara, ha ammesso di aver chiesto subito scusa a tutti i compagni e al mister dopo il rosso di Caserta, così Tabbiani ha deciso che l’unico modo per il ragazzo di Belgrado di farsi perdonare fosse quello di segnare al Messina. Detto fatto. E poi Sarao. La punta che lo scorso anno è stato tra i protagonisti della promozione in C del Catania, ha bisogno di minuti. Di giocare. La sua prepotenza fisica ha fatto il resto. L’attaccante lombardo nell’azione che ha portato al suo gol ha sfondato la difesa messinese e di testa ha fatto 2-0.

Chi continua a fare fatica è Marsura, il ragazzo ha potenziale, è intelligente e ha gamba. Ma nelle prime uscite è sembrato timido. Adesso pare stia accelerando e la concorrenza sfrenata del giovane spregiudicato serbo gli servirà per far aumentare in fretta i giri del motore. Serve intraprendenza, anche sfrontata come quella di Bocic. Tabbiani dagli esterni vuole velocità, invettiva, soluzioni e imprevedibilità, e al momento a sinistra il classe 2000 ex di Pescara e Frosinone, pare avere una marcia in più. Contro il Latina giocherà Marsura, per la squalifica del compagno, e in quell’occasione il calciatore di Valdobbiadene dovrà battere un colpo.

La squadra comincia a giocare in fiducia. Cresce la consapevolezza, così come la condizione fisica, anche se il gruppo paga ancora qualche infortunio muscolare di troppo. Contro il Messina erano in tanti in tribuna, molti di questi ancora fermi ai box. Ma allora forse è proprio questo l’aspetto che deve far essere positivi: quando tutti potranno essere a disposizione ce ne saranno ancora delle belle da vivere e da raccontare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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