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LE VIE DEI TESORI

Castello o barca? Trekking o degustazione? Al Festival dei Borghi siciliani c’è l’imbarazzo della scelta

Per la prima volta in assoluto 58 piccoli centri dell’Isola hanno deciso di offrire i rispettivi «tesori» e far rete,

Di Redazione |

Si potrà partire alla scoperta dei castelli medievali, attorno cui spesso i borghi sono nati. Oppure partecipare al concerto di un sitar in una grotta millenaria; salire su una barca dei pescatori e raggiungere una lingua di sabbia in mezzo al mare, sedersi al tramonto di fronte a un eremo. Lanciarsi da una rupe attaccati a un filo d’acciaio o scendere in un canyon; visitare un borgo che divenne set con la guida di chi fece da comparsa e scoprire una commovente Madonna del Gagini.

Sono i borghi siciliani, ognuno diverso dall’altro. Per la prima volta in assoluto 58 piccoli centri dell’Isola hanno deciso di offrire i rispettivi «tesori» e far rete, sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori che già da anni punta sulla collaborazione tra istituzioni e privati, per aprire e «raccontare» i siti della cultura. In tutto apriranno e verranno «raccontati» dalle guide in presenza o tramite audio guida da ascoltare sul proprio smartphone, circa 250 luoghi; organizzate un centinaio tra passeggiate, trekking, attività come degustazioni, visite ad atelier di artisti e botteghe di artigiani, tour nei borghi fantasma ed esperienze "speciali». 

Due weekend soltanto, e un’offerta immensa: il prossimo fine settimana, sabato e domenica (28 e 29 agosto) e il primo di settembre (4 e 5), dalle 16 alle 22; sul sito de Le Vie dei Tesori è possibile prenotare e acquistare i coupon. 

Qualche esempio: a Sant'Angelo Muxaro si potrà scendere nel ventre della terra e scoprire formazioni rocciose, laghetti, addirittura piccole cascate; a Santo Stefano di Quisquina un trekking urbano porterà all’eremo a quasi mille metri di altitudine; a Savoca un tour del borgo a piedi o in calesse sui luoghi del Padrino di Coppola e a Palazzo Adriano faranno da guida le comparse di Nuovo Cinema Paradiso.

A Montedoro si scopriranno le stelle, a Portopalo si entrerà nel faro, a Roccapalumba nell’unico mulino «idraulico», a Petralia Sottana si visiterà la centrale idroelettrica di Catarratti, a Sambuca si tornerà sulle sponde del Lago Arancio per scoprire il fortino semisommerso di Mazzallakkar. E ancora aree archeologichecome a Centuripe dove si scoprirà Riparo Cassataro, un terreno privato che somiglia a un dolmen, e Petralia Soprana dove ci si ritroverà sul bordo di una villa paleocristiana interrata, senza contare le necropoli e i siti legati ai misteriosi Sicani, nei borghi al confine tra Palermo e Agrigento. Tra Giuliana e Contessa Entellina si partirà sulle tracce di Eleonora d’Aragona, a Godrano si visiterà il centro estivo dove don Pino Puglisi portava i suoi ragazzi.

A Gratteri si visiterà Grotta Grattara, con la grande apertura scandita da una possente colonna di roccia, a oltre mille metri d’altezza; a Isnello, nella Fattoria Mongerrate, dove le famiglie aristocratiche trascorrevano parte della villeggiatura; a Castellana Sicula e a Prizzi sarà possibile fare il «battesimo della sella» per chi ha voglia di andare a cavallo per la prima volta; a San Mauro Castelverde si può provare l’emozione di traversare in gommone le Gole di Tiberio.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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