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Così il covid ha messo in ginocchio l’enogastronomia siciliana

Di Redazione |

Un 2020 pieno di difficoltà e, sotto molti aspetti, anche drammatico per il settore enogastronomico siciliano. Interi comparti in ginocchio con la speranza che il 2021 possa portare a quella svolta tanto agognata dal piccolo imprenditore fino alle associazioni di categoria.

«Il coronavirus non ha risparmiato quasi nessuno di noi ed è quasi inutile dire che questo è un momento complesso- spiega l’oste e sommelier Santi Natola- il 2020 però ci ha aiutato a riflettere, a progettare e magari a riformulare nuove soluzioni per ripartire l’anno prossimo con maggiore convinzione».

Dati alla mano il “new deal” dell’enogastronomia siciliana, soprattutto nel comparto legato ai visitatori provenienti dall’estero, ricomincerà solo nel 2022. «Quindi in prospettiva, per la prossima primavera, si deve puntare al turismo locale- prosegue Natoli- nell’immediato la speranza è quella di avere dal Governo il “via libera” per poter riaprire la sera».

(video Davide Anastasi)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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