LONDRA  – Un altro giorno se ne sta andando ma il Piper Malibu su cui viaggiava (e che secondo lo stesso giocatore stava acdendo a pezzi) Emiliano Sala è ancora disperso. Anche stamane la polizia di Guernsey ha ripreso le ricerche, setacciando a piedi anche l’isola di Burhou ma non è stata trovata alcuna traccia nè del velivolo, nè dei due passeggeri, il 28enne argentino e il pilota David Ibbotson. Ricerche che presto potrebbero essere definitivamente interrotte: le possibilità che i due sfortunati viaggiatori siano sopravvissuti sono ormai quasi inesistenti. Anche dalla capitaneria del porto di Guernsey ammettono che “si può sopravvivere circa tre ore in acqua da queste parti, un po’ di più su una zattera di salvataggio”.

E da lunedì sera, quando al largo del Canale della Manica, a Nord dell’isola di Alderney e a Ovest del faro di Casquets, il Piper è scomparso dai radar, di tempo ne è passato molto di più. E intanto ci si interroga su quanto quella che ormai appare come una tragedia potesse essere evitata. Sui tabloid inglesi compaiono le testimonianze di esperti che sottolineano la scarsa affidabilità del Piper o il racconto di chi conosceva il pilota e di come, poco prima del volo, ammettesse di essere un po’ arrugginito con la fase di atterraggio. 

E pensare che, almeno a quanto scrive “Ouest France”, su quel velivolo doveva esserci una terza persona, un altro pilota, Dave Henderson, che si sarebbe presentato ai controlli all’aeroporto di Nantes salvo poi non salire a bordo. Di sicuro il Cardiff City, il club che aveva appena acquistato Sala per 17 milioni di euro, si era offerto di organizzare il viaggio per il giocatore che però ha preferito fare da sè, affidandosi all’agente Mark McKay che aveva fatto da intermediario nel trasferimento in Galles. Ma le cose sono andate diversamente e il sogno di giocare in Premier di Emiliano potrebbe essere naufragato nella Manica.