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Bimbo caduto in un pozzo, i soccorritori stanno scavando gli ultimi quattro metri e l’intera Spagna prega per Julen

Di Redazione |

MALAGA – E’ stata avviata la fase finale dell’operazione di soccorso in atto per raggiungere Julen, il bambino di due anni e mezzo caduto lo scorso 13 gennaio a Totalán (Malaga) in un pozzo profondo 110 metri. Dopo giorni e giorni di una perforazione rallentata prima da uno strato roccioso di terreno e poi dalle necessità di rafforzare l’opera con tubi di acciaio per evitare frane, è stato finalmente ultimato e reso agibile il tunnel verticale scavato parallelo al pozzo in cui è precipitato il piccolo e – secondo quanto riferiscono più media spagnoli – i primi due minatori della squadra di soccorso che sta cercando di raggiungere Julen stanno scendendo nel pozzo verticale per poi iniziare a lavorare con pale e martelli pneumatici ad aria compressa nel tunnel orizzontale di quattro metri da scavare per arrivare nel punto in cui ritiene si trovi il bambino, con il quale in tutti questi giorni non si è mai avuto un contatto vocale. Questa attività finale, però, potrebbe richiedere ancora molte ore di lavoro, forse addirittura una ventina.

Nessuno dunque si fa illusioni, e forse neanche i genitori del piccolo, che già nel 2017 hanno perso il loro primogenito morto all’età di tre anni. Eppure – mentre nel cantiere si è avviata una veglia di preghiera notturna con l’intera Spagna che idealmente vi sta partecipando pregando per Julen – si continua a sperare: a scavare e a sperare….COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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