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Salvini a Lampedusa: «Mediterraneo sia mare di vita e non di morte»

Di Carmela Marino |

Lampedusa (Agrigento) – E’ arrivato questa mattina di buon’ora così come aveva annunciato. Matteo Salvini oggi ha preferito recarsi a Lampedusa piuttosto che restare a Roma dove si stanno celebrando, in una città blindata, i 60 anni dei trattati dell’Unione Europea. «Accoglienza spettacolare a Lampedusa! Mentre la Merkel e Renzi festeggiano (cosa?) a Roma, io propongo un’altra idea di Europa: più lavoro e meno finanza, più sicurezza e meno clandestini. Prima gli italiani». Il leader della Lega ha così twittato sul suo profilo in cui ha anche pubblicato qualche foto entusiasta dell’accoglienza e della bellezza dell’isola.

Salvini ha quindi incontrato il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini che aveva ironicamente commentato alla vigilia della visita: «Venga pure, accogliamo anche lui». Il leader politico, a Lampedusa per la prima volta, ha visitato la Porta d’ Europa realizzata da Mimmo Paladino per commemorare i tanti migranti che nel tentativo di arrivare in Italia, hanno perso e continuano a perdere la vita. Salvini, accompagnato dalla Nicolini, ha anche visitato il cimitero di Lampedusa in cui sono stati sepolti molti migranti. «Il Mediterraneo non deve più essere un mare di morte, ma di vita; 500.000 sbarchi e 12.000 morti in tre anni: questa non è accoglienza, è una vergogna». I toni dell’incontro con il sindaco sono comunque stati cordiali, seppur nella diversità di vedute. I saluti sulla prospettiva di poter lavorare insieme, su quello che potrebbe essere un obiettivo comune: regolare e governare i flussi migratori ancor prima che diventino emergenza. «Bisogna controllare le partenze, facendo partire e poi accogliere – ha affermato Salvini – chi è realmente nelle condizioni di dover andare via e in sicurezza, non nelle condizioni in cui partono oggi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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