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Di Maio a Catania: «Possiamo ambire a governare da soli. Sicilia sia da monito»

Di Redazione |

Catania – Prima giornata siciliana per il candidato premier del M5S Luigi Di Maio. “Speriamo che il 4 marzo la Sicilia possa essere da monito: perché votare per il centrodestra significa fare piombare il Paese nel caos delle coalizioni, dello scambio di potere e di gente messa a fare l’assessore, senza sapere di cosa si deve occupare”. Lo ha affermato Luigi Di Maio, a margine di un incontro nella sede dell’Hub Free Mind Foundy di Acireale, nel Catanese, prima tappa siciliana del suo #Rally per l’Italia. “Io penso – ha aggiunto Di Maio – che il M5s, proprio sulla scorta del 35% raggiunto in Sicilia, possa arrivare a qualsiasi risultato. Ci credo molto, credo nel fatto che gli italiani ci daranno un ampio consenso che ci permetta di avere la maggioranza. Se non dovessimo raggiungerla, la squadra di governo l’avremo già individuata prima delle elezioni, e quindi – ha ribadito Di Maio – faremo soltanto un appello pubblico ai gruppi parlamentari per convergere sui temi, non sulle poltrone”.

Di Maio si è poi spostato a Catania. «Noi oggi abbiamo il M5S al 30% circa, ma possiamo arrivare ben oltre perché qui siamo arrivati al 35% e l’ultimo mese di questa campagna tanti indecisi decideranno per chi andare a votare e tanti che si astengono spero che possano decidere per chi andare a votare. Poi abbiamo il Pd che è in caduta libera. Era anche ora dopo tutto quello che hanno combinato con le banche, qua in Sicilia con Crocetta.» «E poi abbiamo un’ammucchiata di centrodestra in cui Forza Italia e Lega si rubano i voti a vicenda – ha aggiunto il candidato premier del M5s – in cui Berlusconi ineleggibile, quindi sta facendo una campagna…. per me è anche un problema. Io ho di fronte uno che è il mio competitor, che però non potrà mai entrare nel posto dove si sta candidando. Quindi è anche un pò folle come campagna. Ma i numeri dipendono da voi, deciderete voi dove far arrivare il Movimento». 

«Se arriveremo al 40% o al 35-36% possiamo ambire a governare da soli e la squadra di governo ce l’abbiamo già, la presenteremo prima delle elezioni. Se invece non dovessimo arrivare alla maggioranza assoluta, state certi di una cosa: noi non facciamo il doppio gioco, non cambiamo il presidente del consiglio o cambiamo i ministri perché siete già stati fregati troppe volte in questo senso». «Noi la sera delle elezioni, come prima forza politica del Paese, se non dovessimo aver raggiunto la maggioranza assoluta – ha aggiunto – non staremo nell’angolo a dire ‘risolvetevela da voì anche perché non hanno i numeri per mettersi insieme e fare il 51%. Diremo a tutti: questi sono i nostri 20 punti per la qualità della vita degli italiani. Volete aggiungerne qualcun altro? Qualche altra idea buona per gli italiani? Mettetela qui e avviamo la legislatura e cominciamo a fare quelle cose che aspettiamo da 30 anni». «L’unica altra alternativa che hanno – ha concluso Di Maio – è tornare a votare, ma noi il Paese nel caos non lo lasciamo perché questa legge elettorale non l’avevamo voluta noi, ma ci prendiamo la responsabilità di risolverlo il problema che hanno creato, che è l’ingovernabilità e il disastro delle grandi coalizioni che si combattono luna contro l’altra dall’interno». 

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