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Omicidio Senago: Impagnatiello, ‘confessai per svuotarmi di qualcosa che ancora mi divora’

Di Redazione |

Milano, 27 mag. “Una parte di me sapeva dove fosse Giulia, ma l’altra parte la cercava e non credeva a quella realtà, ero io che attendevo che il telefono squillasse per trovarla. Questa falsità dell’allontanamento volontario l’ho portata avanti per tanto tempo, non solo con gli altri, ma anche a me stesso”. Lo afferma, nell’interrogatorio in corso a Milano, Alessandro Impagnatiello accusato dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano.

Inutile il suo tentativo “di ridurla in cenere. Non si può far sparire una persona senza lasciare tracce, non è un fazzoletto che si può veramente far sparire, ma continuavo ad alimentare questa enorme follia che il mio corpo ha commesso e dall’altro continuavo a cercare Giulia, a rivolerla a casa” aggiunge. “Non andai dai carabinieri per l’avviso di garanzia ma perché non ce la facevo più, per svuotarmi da qualcosa che mi divorava e che ancora mi divora” conclude Impagnatiello, omettendo che furono i militari a convocarlo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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