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Coronavirus: Galli, ‘sistema disincentiva tamponi, eccesso di libertà’

Di Redazione |

Milano, 8 giu. (Adnkronos) – “Io non sono assolutamente contento di come stanno andando le cose” e “c’è stato un eccesso di licenze”. A dirlo in un’intervista al quotidiano Il Giornale è Massimo Galli, direttore delle Malattie Infettive all’Ospedale Sacco di Milano. Secondo l’infettivologo, ci sono stati troppi “segnali contradditori” sulle precauzioni da usare e il sistema “disincentiva” i tamponi della popolazione.

“Non c’è – sottolinea – un meccanismo automatico di tamponamento della popolazione, chi ha i sintomi deve autodenunciarsi e sottoporsi a tampone. Non solo, è un’arma a doppio taglio perché chi si sottopone a tampone, anche se è negativo, deve mettersi in quarantena. Così chi si sottopone a test sierologico, con esito positivo con tampone negativo, quindi clinicamente ha superato la malattia e non è più contagioso, deve comunque stare in quarantena senza che gli venga fatto un secondo tampone”. Questo, a detta di Galli, “è un sistema che disincentiva i test e quindi il tracciamento del contagio”.

In generale, “per quanto riguarda l’apertura dei pubblici esercizi, credo che piuttosto che pensare ai plexiglas tra i tavoli sarebbe meglio concentrare l’attenzione nell’identificare le persone che hanno un’infezione in atto, cioè che sono positive e che vanno in giro nonostante tutto”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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