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I neomelodici: “Tutto un equivoco”

I neomelodici: “Tutto un equivoco”

Di Ma. Prev. |

«Questa vicenda è un grande equivoco. Uno slogan in un manifesto murale interpretato male che ha creato grande clamore. Ci hanno tartassato di telefonate, e centinaia sono stati i post sui social. Siamo ancora storditi per l’accaduto», dicono Dany Diamante e Gianni Narcy, cantanti neomelodici che ieri pomeriggio hanno espresso la loro solidarietà al papà del bimbo ritratto nel poster 6×3 diventato un caso nazionale. «Sinceramente non ci aspettavamo una reazione di tali dimensioni – afferma Gianni Narcy – quella frase che ha tanto destato scalpore, “questa creatura è una cosa nostra”, non è stata capita. Era solo un modo per affermare che la creatura apparteneva ai genitori, a mamma e papà. E invece è scoppiato un polverone, mentre sul web ci sono state polemiche e accuse gravi rivolte ai genitori e, al papà in particolare, senza neppure sapere cosa era realmente successo. Tutti si sono precipitati a giudicare una famiglia». «Ciò che ci ha ferito – aggiunge Dany Diamante – sono stati i riferimenti non proprio positivi sulla nostra partecipazione al battesimo, puntando sul fatto che siamo due cantanti neomelodici e che la nostra musica si rivolge ad un preciso target. Non è cosi. La musica è vita e per quanto ci riguarda cantiamo per raccontare storie d’amore, di vita sociale». «Noi crediamo nella nostra musica – aggiunge Gianni Narcy – anche se come in questo caso ci accusano di cantare canzoni per la malavita. I nostri concerti sono invece altro, aperti a tutti; partecipano famiglie, bambini, anziani, ci sono persino quelli che ci criticano ma che poi invece stanno sotto il palco a cantare con noi l’amore. Quanto alla nostra partecipazione al battesimo, lo abbiamo fatto in buona fede, il papà del piccolo è mio parente. Il nostro è stato solo un regalo. Sincero».

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