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«I pm non ascoltarono le sue denunce»

«I pm non ascoltarono le sue denunce» Lo Stato ora risarcisca i figli di Marianna

La donna fu uccisa nel 2007 a soli 32 anni dall’ex marito

Di Redazione |

Per la Cassazione i magistrati non diedero importanza alle denunce di donna poi uccisa dal marito ed è per questo che i suoi tre figli hanno diritto ad un risarcimento. La vicenda si riferisce all’omicidio di Marianna Manduca – uccisa il 3 ottobre del 2007 con dodici coltellate a Palagonia – vittima delle furia del marito nonostante essa l’avesse già denunciato dodici volte alla Procura di Caltagirone le intenzioni omicide dell’ex marito Saverio Nolfo. La Corte Suprema, sulla base della legge del 1988 sulla responsabilità civile dei magistrati, ora potranno avere un risarcimento dallo Stato per la «negligenza inescusabile» dei pm che avrebbero dovuto invece occuparsi di quelle denunce. La Cassazione ha insomma accolto la richiesta del legale dei tre adolescenti, l’ex pm antimafia Aurelio Galasso. La Suprema Corte ha accolto il ricorso con il quale il tutore dei tre bambini (che è un cugino della loro mamma che vive nelle Marche) ha fatto valere il diritto dei piccoli a ottenere giustizia. La Corte di Appello di Messina non potrà più respingere la richiesta sostenendo che sono scaduti i termini e che l’azione andava esercitata entro i due anni dalla morte di Marianna Per la Cassazione invece le argomentazioni dei magistrati messinesi «non hanno giuridico fondamento» perchè – spiegano i supremi giudici – il termine biennale, in un caso del genere, non può decorrere dal giorno della morte della donna ma «dal momento in cui i minori stessi avessero acquistato la capacità di agire», ovvero dal giorno in cui un adulto veniva ufficialmente nominato loro tutore. La Corte di Appello ora deve considerare valida la domanda risarcitoria avanzata nei confronti della Presidenza del Consiglio dei ministri a nome dei tre figli di Marianna. Il padre uxoricida è stato condannato a venti anni di reclusione. La aggressioni alla ex moglie erano tutte avvenute in pubblico. Ciò nonostante nessuno condusse indagini, e nemmeno prese provvedimenti a tutela della donna in pericolo nonostante le sue richieste di aiuto. L’aggressione fatale avvenne alla vigilia della sentenza che doveva affidare i tre bambini alla mamma dopo la separazione. L’omicida accoltellò non solo la donna, ma colpì gravemente anche Salvatore Manduca (59 anni), il padre di Marianna, l’unico uomo che l’ ha difesa.

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