patrimonio unesco
Oggi la Giornata mondiale della pizza, boom di consumi: 4 famiglie su 10 la fanno in casa
In Italia trionfa anche nel food delivery, ma manca il personale
La pizza si celebra oggi, 17 gennaio, in tutto il mondo, e sono in tanti i Paesi a rivendicare la paternità di questo gustosa preparazione al forno, in teglia, al tegamino. Ma è solo l’Italia a vantare un riconoscimento Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità per l’arte del pizzaiuolo napoletano. Il comparto, stima Coldiretti, muove soloin Italia un fatturato di oltre 15 miliardi l’anno, con un’occupazione di circa 100.000 addetti a tempo pieno e altrettanti 100.000 nei fine settimana. E una filiera di fornitori di mozzarella, pummarola, farina, olio, lievito, verdure, salumi, formaggi e pesce.
Da questo fronte buone notizie in termini di stabilità dei costi di produzione: prezzi stabili per la farina e la polpa di pomodoro ma non per la mozzarella fresca da latte vaccino che vede un aumento del 5% rispetto a un anno fa, evidenzia Borsa merci telematica italiana. «In Italia ci sono 40mila pizzerie – di cui il 10% in Campania – e 15mila attive nell’asporto, numeri importanti per un settore in grande crescità» ha detto Massimo Di Porzio, presidente Fipe Confcommercio Campania, in occasione del varo, a Napoli, dell’Osservatorio socio-economico della pizza napoletana. Nell’occasione il presidente dei pizzaioli dell’Avpn (Associazione Verace Pizza Napoletana) , Antonio Pace, ha invitato i giovani ad entrare nel comparto per trovare lavoro e soddisfare la mancanza di manodopera. In Italia il boom si registra anche nelle consegne a domicilio, con un consumo di pizza che, secondo dati del food delivery Just Eat, ha raggiunto circa 5,12 milioni di chili ordinati, con una media giornaliera di oltre 14.000 chili. Le classiche Margherita, Diavola e Capricciosa sono le più richieste.
«La passione degli italiani per la pizza è così radicata che in quattro famiglie su dieci (40%) si prepara in casa, magari ricorrendo all’uso di farine speciali o di ingredienti gourmet». Lo rileva un’indagine Coldiretti-Ixè diffusa in occasione della Giornata internazionale della pizza. Il valore della «pizza economy” nel mondo – segnala un ‘elaborazione dell’’organizzazione agricola su dati Vpa Research. Il fatturato è «in costante crescita, tanto da aver raggiunto nel 2024 il valore record di circa 160 miliardi di euro.
Il World Pizza Day. coincide con la ricorrenza di Sant’Antonio Abate, patrono dei fucarazzi e di tutte quelle professioni, pizzaioli e ristoratori in primis, che ai fuochi sono legate. «Noi italiani non potremmo essere più grati al santo che ha rubato il fuoco dall’inferno per donarlo agli uomini, permettendo così il concepimento dell’amatissima tonda, che negli ultimi anni è tornata alla ribalta» commenta una delle poche pizzaiole-donna, Roberta Esposito. Leggenda narra che sia Mastro Nicola l’inventore della pizza, ideando a Napoli ad inizio ‘500 un disco di pasta di pane condito con la ‘nzogna (lo strutto), pepe, un generoso pugno di formaggio grattugiato e abbondante basilico.
La chef-pizzaiola, insignita dei Tre spicchi il massimo riconoscimento del Gambero Rosso, venerdì sfornerà ad Aversa e a Roma la pizza più antica mai esistita, rendendola però contemporanea grazie alla sostituzione dello strutto con l’olio extra vergine mentre il basilico fritto in tempura darà croccantezza al piatto. Ma questa è solo una delle proposte della dilagante moda della pizza gourmet, che vede i pizzaioli sfidarsi sulle ore di lievitazione, topping, idratazione, cornicioni e la più tradizionale versione a ruota di carro.
«Stiamo attraversando un momento d’oro per la pizza. Se da un lato la pizza è un fenomeno globale che unisce tutti i continenti – osserva il presidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana – d’altro canto questo ha comportato lo sviluppo di gusti ed espressioni diverse che possono disorientare il consumatore e gli addetti ai lavori. In quest’ottica, la nostra associazione rappresenta da 40 anni una sorta di bussola attraverso una rete di oltre 1100 pizzerie in 59 Paesi, tutte accomunate dal rispetto delle antiche pratiche tradizionali su impasto, stesura, cottura e le altre norme presenti nel nostro disciplinare. E il 17 torna il Vera Pizza Day, maratona no-stop per raccontare la pizza e il suo valore culturale. Allo scoccare della mezzanotte l’accensione del tradizionale fuoco di Sant’Antonino, presso la sede Avpn di Napoli a Capodimonte. E in 19 Paesi, tra cui per la prima volta Qatar e Filippine, sono 22 le masterclass in cartellone, con una diretta, molto attesa, con gli scienziati della Base Concordia in Antartide». Conquistato anche il Sigep che, alla 46/a edizione a Rimini dal 18 al 22 gennaio, aggiunge tra gli spazi espositivi quello dedicato al settore Pizza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA