I conti del Comune
“Catania holding”, in stallo l’idea della società unica che riunisce le partecipate
In chiave anti-dissesto nel 2022 si era avanzata l'ipotesi di una sola società e con un solo cda che avrebbe permesso di risparmiare e migliorare i servizi comunali
«Il progetto della holding andrà rivisitato. Probabilmente si farà lo stesso, ma forse in modo un po’ diverso. Ci ragioneremo da qua a fine anno». L’assessore al Bilancio Giuseppe Marletta sfuma un po’ le frasi, ma il senso è questo: la Catania holding, per il momento, è chiusa in un cassetto. Il progetto di riorganizzazione e razionalizzazione delle società partecipate del Comune di Catania non sembra destinato a vedere la luce, quantomeno nel breve periodo.Era uno dei provvedimenti bandiera dell’ex assessore al Bilancio, vicesindaco e, infine, sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi. Un modo per ridurre i consigli di amministrazione (e i posti di sottogoverno che con essi si spartiscono) e organizzare in maniera migliore i servizi garantiti dalle aziende municipalizzate. Così Amt e Sostare sono state fuse insieme, diventando l’Azienda metropolitana trasporti e sosta; e lo stesso sarebbe dovuto accadere per Catania rete gas (già Asec) e Sidra, che sarebbero dovute diventare Sidrag. La holding, poi, avrebbe dovuto trasformare la Multiservizi in una società più efficiente. Mettere insieme, sotto a un unico cappello, aziende molto ricche e aziende più in difficoltà sarebbe servito anche per permettere percorsi virtuosi, nell’idea della passata amministrazione.Senza contare che, ricordava Bonaccorsi in una lettera indirizzata al senato cittadino nell’ormai lontanissimo settembre 2022, «il processo di razionalizzazione delle partecipate costituisce elemento fondamentale del percorso di risanamento previsto nel documento unico di programmazione, funzionale alla ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2019-2023, approvato dal Consiglio Comunale nel 2019». Ridurre le società partecipate era, cioè, un passaggio necessario all’uscita dal dissesto economico-finanziario dichiarato da Palazzo degli Elefanti nel 2018 e imposto dalla Corte dei Conti.«Era uno dei percorsi previsti per il riequilibrio – conferma l’attuale assessore Marletta – La gestione verticistica dei servizi comunali, con un unico consiglio di amministrazione, è una cosa che non escludiamo ancora. Solo, probabilmente, alcune cose devono essere riviste. Mi riferisco alla fusione tra Asec e Sidra». Gas e acqua, insomma, non dovrebbero andare insieme. Il progetto di fusione è stato firmato davanti a un notaio nella primavera 2022. Da allora, però, il Consiglio comunale non ha mai votato lo statuto della nuova Sidrag. Di fatto, bloccando la fusione tramite alcune pregiudiziali, proposte dal consigliere pentastellato Graziano Bonaccorsi e valutate positivamente dall’aula, a cavallo delle amministrazioni di Salvo Pogliese ed Enrico Trantino, con le quali si chiedeva al municipio di domandare un parere al ministero dello Sviluppo economico e all’Arera, l’Autorità nazionale di regolamentazione dell’energia.In quel momento, come da vent’anni, non si sapeva ancora quale fosse il destino della Sie, Servizi idrici etnei. La società per azioni che, già dal lontano 2005, stando ad aggiudicazioni di gare e convenzioni, avrebbe dovuto gestire il servizio idrico integrato nei 58 Comuni del Catanese. La battaglia legale, quando si è deciso per la fusione di Asec e Sidra, era in corso d’opera. Si è conclusa, più o meno, a luglio 2024, quando è stata siglata la convenzione ventinovennale tra l’Assemblea territoriale idrica e la società privata. Tutta l’acqua idropotabile di Catania dovrà essere gestita, quindi, da Sie. «Dopo la pronuncia del Cga e i vari passaggi che si sono consumati, è ormai scontato che la Sidra si spoglierà della gestione dell’acqua in favore di Sie – commenta Giuseppe Marletta – C’erano e ci sono delle perplessità su come questo possa incastrarsi con la eventuale fusione di Asec e Sidra. La holding, che la prevedeva, dovrà essere rivisitata in questo senso». E come gestire il fatto che la previsione di un’unica azienda sia stata messa nero su bianco nel bilancio stabilmente riequilibrato? «L’uscita dal dissesto non è in discussione», assicura l’assessore al Bilancio. «Abbiamo completato con successo il quinquennio, l’organismo straordinario di liquidazione farà una relazione a gennaio 2025. Attendiamo». Holding e fusione restano in pausa altrettanto.