Un tappeto di topi morti: si presenta così la via del Principe all’angolo con via Toledo. Lungo la strada del quartiere Angeli Custodi, a poca distanza dal centro storico, c’è una vecchia fabbrica abbandonata, da almeno un decennio invasa dalle discariche abusive. Una situazione ben nota alle cronache e al Comune: tra pochi giorni la strada celebrerà gli otto anni di chiusura, attuata dall’allora giunta guidata da Enzo Bianco. Le barriere non sembrano aver sortito effetti deterrenti: «Serve un progetto per la bonifica. Si tratta di una operazione che come giunta abbiamo in programma», ha spiegato ieri mattina ai residenti della zona l’assessore all’Ecologia e all’Ambiente Massimo Pesce, presente per sovrintendere all’ennesima operazione di sanificazione e, soprattutto, derattizzazione. «Gli operai sono al lavoro da questa notte – ha spiegato Pesce – ma intervengono qui almeno una volta a settimana». L’operazione di bonifica è invece «molto più complessa di quanto sembri: bisogna quantificare i rifiuti, vedere come smaltirli, e poi su quei costi fare un progetto. Non saprei quindi quanto costerebbe, certamente molte decine di migliaia di euro, o più».
La via del Principe parte dalla via Domenico Tempio con vista sul mare del porto e arriva fino a San Cristoforo, e non è raro vederci passare turisti o famiglie con bambini. Ma di pressioni «per il decoro» sui politici locali i residenti sembrano stanchi: qui è «una emergenza sanitaria». «Quando chiamiamo la polizia questa ci dice che non può intervenire. Però quando ci sono auto rubate o presunti furti corrono in zona con i titoloni sui giornali. Credo che siamo anche noi cittadini come gli altri», racconta un residente. «Faccio il pescatore, ogni notte quando esco vedo i camioncini che scaricano, anche di noti ristoranti. Li sgrido, rischio la rissa, ma poi tornano. E succede così anche in via Santissima Maria Assunta, in via Barcellona e tanti altri posti», racconta un altro dei residenti di via Toledo. «Siamo arrivati al punto – prosegue – di non mettere i rifiuti sotto casa ma vicino alla discarica per non attirare i topi. Che sembrano castori per quanto sono grossi. Sappiamo che così alimentiamo il degrado, ma non sappiamo cosa fare».
«Viviamo da dieci anni in mezzo ai topi e alla spazzatura. E poi ci sono i tossici, e soprattutto un uomo che vive da anni dentro il capannone abbandonato che mangia quello che c’è tra i rifiuti. Qualche giorno fa ha aggredito mio marito. Serve un controllo, servono le telecamere», racconta la signora Francesca, che conclude: «Siamo esasperati». I rifiuti non sono del resto solo all’esterno, ma anche dentro la struttura abbandonata: da uno dei finestroni che danno sulla via del Principe si vede chiaramente la situazione: in mezzo a un tappeto di rifiuti ci sono i segni di un ambiente in qualche modo “vissuto” e un giaciglio.La presenza ieri dell’assessore è stata sollecitata dal noto blogger Maurizio Loritto, che nel suo seguitissimo canale Tik Tok ha documentato più volte a partire dalla scorsa primavera la presenza dei topi. «L’intervento del Comune dimostra che, anche se a volte con toni accesi, le denunce sui “social” qualcosa smuovono. Oggi l’assessore Pesce, e l’assessore Sergio Parisi che è passato, hanno dimostrato vicinanza al problema. Ma sappiamo che l’unico modo per risolvere il tutto è non spegnere i riflettori, continuare a fare pressioni». Loritto torna anche sul problema dell’uomo, di origine africana, che vive dentro la fabbrica abbandonata: «I residenti sono provati dalla situazione, ma a quest’uomo va dato supporto».Un’opinione condivisa anche dal consigliere comunale Andrea Barresi, in passato assessore proprio all’Ecologia e all’Ambiente nella giunta Pogliese. «Sono anche io uno del quartiere – spiega – e naturalmente, da esponente della maggioranza, posso dire che l’obiettivo di risolvere la situazione non riguarda la politica. Riqualificare pezzi importanti della città significa anche evitare che i passanti di turno alimentino queste discariche», conclude il consigliere.