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«Ecco perché ho ucciso Cetty e ferito Anna»: il racconto di Nasca agli investigatori

La ricostruzione dell'uomo che ha arrotato la donna che si frapponeva tra sé e la quasi ex moglie

Di Redazione |

E’ stata ricostruita la dinamica dell’omicidio e del tentato omicidio lungo la VIII Strada della Zona Industriale di Catania e che ha portato al fermo da parte della Procura Distrettuale etnea che ha coordinato le indagini della Squadra Mobile al fermo di Piero Maurizio Nasca di 52 anni. L’uomo è accusato dell’omicidio di Cettina de Bormida, di 69 anni, originaria di Centuripe amica della moglie Anna Longo, di 56 anni, rimasta ferita.

«Le ho uccise non ne potevo più»

Le indagini, sul posto effettuate anche dagli agenti specializzati del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, hanno permesso di appurare che Nasca abbia travolto con la propria auto la moglie e l’amica, allontanandosi subito dopo fino per fermarsi in un bar dove ad un dipendente ha poi confessato di aver ammazzato la moglie perché «non ne poteva più». Poi la chiamata al 112 per confessare di aver ucciso una donna nel tentativo di ammazzare la moglie. Sono state raccolte non solo le dichiarazioni confessorie di Nasca ma anche il racconto dei testimoni e la visione delle immagini dei sistemi di video sorveglianza della zona che hanno consentito di risalire alle fasi antecedenti al delitto, quando Piero Maurizio Nasca, la moglie e la vittima si erano recati presso una clinica, ubicata proprio nella VIII Strada della Zona Industriale catanese. La moglie di Nasca ha raccontato subito di avere maturato, di recente, la decisione di lasciare il marito, tanto da prendere contatti con un avvocato per l’avvio delle pratiche legali di separazione.

la dinamica

Nella ricostruzione della dinamica dei fatti, la mattinata del 10 giugno, Nasca si era dunque recato a casa di un’amica della moglie per prelevarla. La moglie, per maggiore cautela, aveva chiesto all’amica di accompagnarla, quindi, tutti e tre avevano raggiunto una struttura sanitaria per alcuni accertamenti diagnostici.

Al termine, la donna e l’amica si sarebbero rifiutate di rincasare insieme a Nasca, comunicandogli di essere in attesa di un uomo che sarebbe venuto a prenderle. Il rifiuto opposto dalle due sarebbe stato mal digerito da Nasca che – dopo aver inveito contro di esse – è salito a bordo della macchina a lui in uso con lo scopo – secondo gli investigatori – di ucciderle entrambe, travolgendole con la propria autovettura e causando, di fatto, il ferimento della moglie che, rimasta in piedi, è riuscita a scappare, e la morte dell’amica, sul cui corpo sarebbe ripassato almeno due volte, fino a provocarne il decesso. Nasca peraltro è stato anche sottoposto ad alcol test che ha sortito esito positivo ed è stato anche denunciato per guida in stato di ebrezza e senza patente per non averla mai conseguita. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza, mentre la moglie, sopravvissuta al tentato omicidio, è stata dimessa l’indomani, con una prognosi 30 giorni. Il fermo è stato convalidato dal gip.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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