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Eruzione, no ad Etna “fai da te”: ecco i consigli per escursioni in sicurezza

Di Alberto Cicero |

Catania – Il rischio – in questo momento assai concreto – è che si aggiungano emergenze ad emergenze. E che le forze in campo per fronteggiare tutte le conseguenze del sisma del 26 dicembre debbano essere per giunta “distratte” su altri fronti. Un’eruzione sull’Etna è uno degli spettacoli naturali più belli (e terribili) al mondo. Come da lunga tradizione, attira specialmente i turisti, ma anche escursionisti, appassionati della montagna e, soprattutto, semplici curiosi. Col rischio che si vada a finire col “solito” soccorso in quota per gli incauti e gli inesperti che si addentrano in un territorio affascinante quanto complesso.

Ma, oggi come oggi, la saggezza e la prudenza sono merce sempre più rara. Anche qualche giorno fa l’Etna ha assistito – certamente con un certo disgusto più che giustificato – a un soccorso in quota. E’ avvenuto a causa di un uomo di 47 anni, siciliano ma residente a Monza, che nonostante fosse stato sconsigliato di avventurarsi in quota, sabato scorso è andato ugualmente a fare una escursione notturna e si è smarrito sul versante Sud-Ovest dell’Etna, a circa 2200 metri di quota. Alle 5,45 circa, non riuscendo più a ritrovare il sentiero, ha chiesto l’intervento dei soccorsi.

Dopo circa due ore il “lieto fine”. L’uomo è stato rintracciato, con una operazione congiunta di operatori del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, Vigili del fuoco e Cnsas che, dopo una complicata geolocalizzazione, hanno riscontrato come l’uomo si trovasse in una zona del tutto diversa da quella comunicata tramite cellulare. Trasportato con un elicottero dei Vigili del fuoco al Rifugio Sapienza in iniziale ipotermia, l’uomo è stato affidato alle cure del personale sanitario del 118 che ha messo a disposizione anche l’eliambulanza. Un bilancio positivo in termini umani ma assolutamente pesante in termini di mezzi e uomini impiegati in tutta l’operazione. Come se non bastasse, a questo salvataggio si è aggiunto anche il mancato rientro di un biker dalla zona del Rifugio Galvarina che ha fatto scattare l’allertamento del sistema di ricerca persone, dispositivo complesso che prevede l’intervento di tecnici delle diverse forze. Anche qui tutto risolto dopo la dovuta mobilitazione.

Nel contesto di una domenica già… calda, altri due interventi in Sicilia: per un gruppo di 38 scout che si erano smarriti nel Palermitano e per uno speleologo di nuovo nella grotta ”Abisso del vento” a Isnello. «In fondo – spiega Franz Zipper, vicepresidente del Soccorso Alpino e speleologo siciliano – non servirebbe molto ma solo tanta, tanta prudenza nel programmare escursioni in montagna. Specialmente sull’Etna dove è in corso, non dimentichiamolo, un’eruzione». «Possono essere di grande aiuto le previsioni meteo – continua – tenendo presente che la loro affidabilità sul Vulcano è relativa per il microclima particolare. Poi pianificare il percorso consigliandosi con esperti, e sempre rispettando limiti e divieti. E’ utile comunicare in anticipo ad altre persone orari e itinerari. Non bisogna mai andare da soli e quindi è importante accompagnarsi a personale esperto».

Anche abbigliamento, calzature ed attrezzatura adeguate sono elementi importanti che possono costituire il confine tra una escursione affascinante e una potenziale tragedia. Una lampada con batterie di ricambio, ramponi e piccozza se il tragitto fosse impegnativo a causa della neve, telefono cellulare con batterie di scorta e con Gps attivo sono altrettanto importanti. Specie se si considera che i sistemi di geolocalizzazione (Gps locator) attualmente in uso al Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico permettono di ottenere le coordinate con la posizione precisa e l’altitudine. Il sistema di intervento “interforze” – super collaudato da tante emergenze di cui tante davvero evitabili – comprende i numeri telefonici di pubblica utilità e un numero apposito (334-9510149) da poter chiamare. Chissà se in una terra dove il fatalismo – purtroppo – è di casa, ci si riuscirà mai a convincere tutti che la prevenzione è la migliore arma contro le tragedie.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA