Il dibattito
Giorno della memoria, il testimone della Shoah Lello Dell’Ariccia incontra gli studenti a Catania
Scampato al rastrellamento di Roma del 16 ottobre 1943, questa mattina è stato ospite del Convitto Cutelli
Testimonianza nel Giorno della memoria: una missione di cui si è fatto carico Lello Dell’Ariccia, ebreo di Roma e testimone della Shoah. Aveva sei anni quando la nonna, lo zio Amedeo e a cuginetta Ada, sette anni appena, furono deportati ad Auschwitz, il campo di sterminio simbolo della Shoah, liberatoproprio oggi dai russi 80 anni fa. Lui si salvò dal rastrellamento a Roma del 16 ottobre 1943 quasi per caso, insieme alla madre e al fratellino grazie alle suore Francescane della Misericordia di Lussemburgo. Una vicenda, proseguita per due anni tra le difficoltà della clandestinità di una Roma occupata dai nazisti, raccontata stamattina in un incontro organizzato dagli studenti del Convitto nazionale M. Cutelli. Insieme a lui, oltre a centinaia di studenti che hanno riempito il teatro delle Ciminiere, il professor Marcello Failla, già docente di storia e filosofia e la professoressa Daniela Melfa, docente universitaria.
D’Ariccia ha tenuto una lezione sulle origini e l’attuazione della cosiddetta “soluzione finale”, con dovizia di fonti storiche. «La mia preoccupazione – ha detto a La Sicilia – è solo una: che molti vogliono sentire raccontare un libro di avventure, vogliono sentire come mi sono salvato, quali sono state le mie avventure personali, cosa è la clandestinità. Io preferisco riflettere sul perché e sul come è potuto succedere piuttosto che dare il brivido dell’avventura».
Sul palco il professor Failla, ha del resto introdotto l’incontro sottolineando la necessità di ricordare la Shoah per capire come nazioni culla della cultura europea come Germania e Italia caddero nel baratro del razzismo e della persecuzione. E non a caso largo spazio è stato dato all’attualità, ai rapporti tra stato di Israele e territori palestinesi. Il compito è stato affidato alla professoressa Daniela Melfa, docente all’Università di Messina, che ha ricostruito le fasi storiche della nascita dello stato di Israele ed il decennale conflitto con le popolazioni native palestinesi, cacciate dalle loro case e dai loro territori.
La posizione di Dell’Ariccia, esponente della comunità ebraica romana, è del resto netta sul tema: «Penso che se i palestinesi si liberassero di Hamas, e gli israeliani si liberassero di Netanyahu e tutto il suo governo, forse ci sarebbe la possibilità di avere una pace, due popoli e due stati».
A organizzare l’incontro, come detto, sono stati gli studenti. Tra loro Emanuele Bonaccorso, diciotto anni, della V A. «Organizziamo ogni anno un’assemblea sul giorno della memoria, crediamo sia fondamentale ancora oggi e come dice il titolo dell’assemblea “rendere memoria attiva”». «Incontrare i giovani – ha concluso Dell’Ariccia – è sempre vivificante, dà energia perché mi trovo di fronte ai cittadini della prossima generazione e mi da speranza il senso di quel che faccio, ossia raccontare quel che è successo trarne riflessioni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA