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Metro a Catania, la “talpa Agata” è pronta a ripartire dopo il crollo in via Castromarino

Lo scavo interrotto, lungo 800 metri, fa parte del primo lotto da piazza Stesicoro a piazza Palestro e riprenderà «dopo le verifiche tecniche e il consolidamento»

Di Maria Elena Quaiotti |

Dopo lo stop forzato del gennaio di quattro anni fa a causa del crollo della palazzina in via Castromarino possono riprendere i lavori per far arrivare la metropolitana fino all’Aeroporto. Lo scavo interrotto, lungo 800 metri, fa parte del primo lotto da piazza Stesicoro a piazza Palestro e riprenderà «dopo le verifiche tecniche e il consolidamento», fa sapere il direttore generale della Ferrovia Circumetnea, Salvatore Fiore. Solo al termine di questa fase, la cui durata non è ancora nota, potrà riaprire la via Reclusorio del Lume, chiusa da quasi un anno.Entro la fine del 2024 dovrebbero invece partire i lavori per il secondo lotto da 4,7 km, quello da piazza Palestro fino a Fontanarossa. Si inizierà costruendo la stazione davanti al nuovo Terminal B. «I lavori – assicura Fiore – non interferiranno con l’operatività dello scalo aereo».

La “talpa Agata” è ripartita? «Sì, ma – avverte Salvo Fiore, direttore generale Fce – per ora si tratta di prove tecniche di ripartenza prima di tornare a lavorare a pieno regime, cioè solo quando si avranno i risultati di tutte le verifiche in corso». I primi segnali della riattivazione della talpa si erano visti lo scorso 18 luglio quando nel cantiere di via Palermo il nastro trasportatore era tornato a scaricare il materiale di scavo in una delle vasche, che nei giorni seguenti si era riempita. Sabato scorso anche la seconda vasca era già piena. «Il materiale che arriva in via Palermo – spiega ancora Fiore – deve essere selezionato e verificato. La talpa è stata riattivata per posizionare qualche nuovo anello in galleria e a brevissimo, fatto salvo la valutazione positiva delle verifiche in corso, lo scavo riprenderà a pieno regime. Stimiamo possa avvenire in circa una settimana, dieci giorni».La “talpa Agata” altro non è che la Tbm (tunnel boring machine) rimasta ferma per quattro anni e mezzo a seguito del crollo del cortile interno ad uno stabile in via Castromarino avvenuto nella notte tra il 19 e 20 gennaio 2020. A gennaio 2020 la Tbm si trovava a 30 metri sottoterra poco distante dal crollo ed era impegnata nello scavo della galleria della tratta Palestro – Stesicoro, ovvero, il primo dei due lotti della tratta complessiva Stesicoro – Aeroporto, opera che ha dunque subito un ritardo importante: fino ad allora erano stati scavati 1.300 metri di galleria sui 2.117 complessivi. Ne restano dunque circa 800 per completare i quali, a regime, si stima occorrano circa 100 giorni su tre turni lavorativi.Per inciso, il procedimento penale intentato dai residenti dello stabile nei confronti della Cmc di Ravenna, impresa che sta eseguendo i lavori di scavo della galleria, ad ottobre 2023 si era concluso con l’archiviazione del ricorso in sede di Corte di Cassazione, escludendo così la responsabilità dei lavori della metropolitana nel crollo interno dello stabile. Una parte della palazzina era poi stata acquistata proprio da Cmc e demolita, con l’obiettivo di ricostruire per farne un centro uffici: di fatto ad oggi resta il cantiere con la parte demolita, mentre nella parte “superstite” i due proprietari sono ancora inibiti all’ingresso perché senza le certificazioni di agibilità e abitabilità.Aspettando la ripresa a regime, lo scavo però potrà arrivare per ora solo all’altezza di via Reclusorio del Lume, che si trova ad una distanza di circa 160 metri da via Castromarino. La strada (nelle foto) è chiusa al traffico da quasi un anno a causa del cantiere «per i lavori di consolidamento dell’area – ricorda Fiore – e propedeutici alla ripartenza dello scavo. Per Fce la sicurezza nella realizzazione viene prima di tutto, sia per chi ci lavora, in questo caso sottoterra, sia per tutto quanto si trova in superficie. Ecco perché, non soddisfatti di quanto fatto finora, non avendo cioè avuto i risultati attesi, stiamo già studiando un’altra tecnica di consolidamento».«Appena la talpa arriverà in via Reclusorio del Lume – prosegue il dg – si dovrà fermare per le necessarie manutenzioni e nel frattempo dovremmo avere risolto con il consolidamento, per poter procedere al completamento del primo lotto della tratta Stesicoro – Aeroporto».Per quanto riguarda il secondo lotto (Palestro – Aeroporto, circa 4,7 km)? «Stiamo dando attuazione a quanto deciso dal Cct, collegio consultivo tecnico, che ha riconosciuto alcune lavorazioni aggiuntive e riteniamo ipotizzabile l’apertura del cantiere entro fine dell’anno». Si inizierà proprio dalla realizzazione della fermata Aeroporto, prevista davanti al nuovo Terminal B, «i lavori – assicura – non interferiranno con l’operatività dello scalo aereo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA