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Il caso

Niko Pandetta e lo sfogo dal carcere su Instagram: «Mi trattano come un mafioso»

Il rapper catanese è recluso a Favignana: deve scontare 4 anni

Di Laura Distefano |

Uno sfogo sui social per lamentare la sua condizione di detenuto. Niko Pandetta non riesce a stare fuori dalla scena, nonostante sia in carcere per scontare 4 anni di reclusione per spaccio di droga (epilogo del processo Double Track) ed evasione. E ultimamente in appello ha pure collezionato un’altra condanna a un anno per la rissa alla Vecchia Dogana di due anni fa.

La storia Instagram non è più visibile. Ma i suoi fan e la pagina Italia Rap Magazine ha condiviso il messaggio firmato dal musicista trap, che è stato arrestato dalla squadra mobile di Milano, a Quarto Oggiaro, il 19 ottobre 2022. Anche quella volta diventò protagonista di un video virale: qualcuno filmò con un telefonino il momento in cui gli agenti lo ammanettavano. Pandetta è recluso nel carcere di Favignana e ha denunciato il fatto che «ogni richiesta sia lavorativa, sia familiare che personale» sia rigettata in tempi record. «Sono tenuto in isolamento e trattato come un mafioso senza aver commesso reati di mafia. Non serve nemmeno che io faccia lo sciopero della fame e della sete, perché la situazione non cambia. Ci tempo a precisare – si legge ancora – che le mie richieste non sono mai di favoritismo o di trattamento diverso dagli altri detenuti quello che ho sempre chiesto è di essere trattato come gli altri».Molti si chiedono come Pandetta sia in grado di comunicare via internet essendo un detenuto. E dovrebbe avere chiuso ogni contatto con l’esterno, anche virtuale. Per l’avvocato difensore Maria Chiaramonte, sono messaggi «del suo staff» che ha la delega di curare i suoi canali social durante la sua assenza forzata.

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