L'Intervista
Pedofilia, Don Di Noto: «I potenti del G7 alzino la testa e i genitori stiano attenti a cosa condividono sui social»
Il fondatore dell'associazione Meter interviene dopo l'operazione della polizia postale di Catania
«Non è un gioco, non finirò mai di ripeterlo. La pedofilia è uno dei crimini più aberranti che esista. Ma ancora oggi c’è davvero poca consapevolezza. Serve una presa di coscienza collettiva». Don Fortunato Di Noto va dritto al punto della questione: «L’operazione che si è appena conclusa fa emergere, se mai ce ne fosse stato bisogno, tutta la drammaticità di un fenomeno criminale che è diffuso a livello mondiale, anzi interplanetario». Nella voce del fondatore e presidente dell’Associazione Meter, che ormai da 30 anni opera per contrastare i fenomeni della pedofilia nel mondo del web e del darkweb, c’è una grande amarezza: «Non si ha davvero la percezione di quanto questo crimine sia devastante. Non si comprende che dietro a migliaia di video e foto sequestrati ci sono dei bambini che sono stati abusati. Bambini lacerati. Bambini a cui è stata tolta la speranza. Bambini che hanno la vita interrotta. Che nessuno gli potrà tornare indietro. E quindi bisogna svegliarsi. La pedofilia non è un gioco, è necessario che la gente capisca e prenda coscienza. Questo è un dramma che coinvolge milioni di bambini in tutto il mondo». Don Di Noto crede che questo fenomeno sia «sottovalutato dal punto di vista delle coscienze».
Non c’è un problema normativo o investigativo. «Ancora una volta la polizia postale di Catania, con cui lavoriamo quotidianamente, ha dimostrato la sua alta specializzazione nel contrasto al fenomeno. La normativa è efficace, quello che manca è davvero un percorso di cambiamento culturale che deve partire dalle istituzioni», insiste il sacerdote. La politica deve fare la sua parte, secondo il fondatore di Meter: «In Italia c’è il G7 in corso. Io penso che leggendo sui giornali questa notizia dovrebbero intervenire. E invece? Io noto solo silenzio. Cari potenti del mondo è ora di alzare il tiro. Stiamo parlando di bambini. Lo ripeto bambini abusati anche nei primi mesi di vita. Alcuni di questi filmati si riferiscono al passato, queste vittime sono cresciute e diventate adulti. Ma quelle ferite chi le rimarginerà? Si tratta di una violenza subita che con lo scambio online viene ripetuta. All’infinito. La pedocriminalità deve essere un tema di cui dovrebbe occuparsi anche la commissione antimafia regionale e nazionale. Mi si chiederà cosa c’azzecca l’antimafia? Dietro questi reati ci sono strutture criminali organizzate anche a livello internazionale con giri d’affari milionari. Questo è un codice insanguinato dal sangue che scorre sulla vita dei bambini».Meter fa migliaia di segnalazioni ogni anno. Solo 7.000 quelle che la polizia postale di Catania ha “certificato” nel 2013. «Noi siamo gli stalker della polizia postale».
Non si è sorpreso Don Fortunato Di Noto del sequestro della guida del pedofilo. «Già anni fa ne avevamo denunciato il ritrovamento in una delle nostre analisi. Si tratta di un manuale dove si spiega come bisogna adescare i bambini, in quale luoghi fisici e virtuali trovarli, come abusare senza causare traumi. Promuove l’ideologia pedofila come normalità. Loro vedono il bambino come l’oggetto erotico delle loro perversioni sessuali. Bisogna fermarli. E ripeto non bastano le indagini e le leggi, serve un cambiamento culturale sulla percezione di questo terribile crimine che riguarda la vita di milioni di bambini».Adesso sono arrivate le mini bambole per i pedofili. «Le vendono a 825 euro con allegato un libretto con tutte le dotazioni erotiche. Qualcuno mi dirà che fino a che i pedofili fanno le prestazioni sessuali con una bambola che problema c’è? E invece si alimenta la loro perversione e quindi si alimenta la pedocriminalità».
I pedofili vanno dove ci sono i bambini, quindi attenzione a cosa carichiamo sui social. «Non so più come dirlo, cari genitori le foto dei vostri figli non le mettete sul web perché possono finire nelle mani di questi criminali. Non sottovalutate i pericoli della rete. Esiste anche il pedosoft, loro cercano bambini dai 0 ai 12 anni in tutte le forme e in tutte le situazioni. E potrebbero anche trovare il modo per adescarli. Lo ripeto non è un gioco».
Don Fortunato Di Noto è un sacerdote ma questo non è stato mai un ostacolo nelle sue denunce: «La pedofilia va condannata senza se e senza ma». E in questo caso ogni riferimento non è puramente casuale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA