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Il caso

Sta male mentre è detenuto ai domiciliari. Rimpallo di competenze tra giudici per le autorizzazioni alle visite mediche

Da giorni il legale dell'uomo, Dario Pastore, si vede rimandare indietro l'istanza. Nel frattempo le date per gli accertamenti del suo assistito si avvicinano

Di Laura Distefano |

Un detenuto ai domiciliari rischia di non poter ottenere alcune autorizzazioni per delle visite mediche, alcune anche abbastanza serie, perché c’è un rimpallo sulla competenza su chi deve firmare il permesso. Da giorni l’avvocato Dario Pastore si vede rimandare indietro l’istanza prima dalla Corte d’Appello di Catania che rimanda al Tribunale di Sorveglianza etneo, ma quest’ultimo non si ritiene “competente” e rinvia alla Corte.

Quattro istanze depositate, ma la visita si avvicina

La questione è diventata quasi paradossale. Ma partiamo da un dato assodato: il detenuto catanese è condannato in via definitiva e ha avuto un ordine di carcerazione per espiare la pena ai domiciliari. Quindi, sulla carta, la competenza “è del Tribunale di Sorveglianza”, spiega Pastore. “Ho depositato 4 istanze, 2 alla Corte d’Appello e 2 al magistrato di sorveglianza che si continua a dichiarare incompetente nonostante il mio assistito sia definitivo. Le istanze sono presentate per effettuare importanti visite mediche. Il rischio è che il 25 luglio, data della prima visita medica, passi senza che nessuno decida. Questo significherebbe negare al mio assistito il diritto alla salute che ritengo – conclude Pastore – sia garantito dalla Costituzione anche per i detenuti”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA