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Il ricordo

Trentadue anni fa l’omicidio a Catania dell’ispettore Lizzio, Ardita: «Fu ucciso due volte»

Qualche anno fa il killer Francesco Squillaci "martiddina"- condannato proprio per questo omicidio - si è pentito e ha raccontato altri turpi dettagli dell’agguato

Di Laura Distefano |

Oggi ricorre l’anniversario dell’omicidio del poliziotto Gianni Lizzio. La sera del 27 luglio 1992 fu affiancato da due sicari mentre era in macchina. Stava rientrando a casa dopo un giorno di lavoro. I suoi familiari lo attesero invano. Fu il delitto che portò a Catania la strategia stragista di Totò Riina. Erano già stati uccisi i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Palermo. Per l’assassinio di Lizzio è stato condannato come mandante Nitto Santapaola. Qualche anno fa il killer Francesco Squillaci “martiddina”- condannato proprio per questo omicidio – si è pentito e ha raccontato altri turpi dettagli dell’agguato. Ma prima di arrivare a un processo si coltivarono dicerie infamanti e calunniose. La verità alla fine venne a galla, ma Lizzio ha subito due omicidi. Perché non si uccide solo con le armi.

Emblematiche le parole del procuratore aggiunto di Catania Sebastiano Ardita: “Giovanni Lizzio era il capo della sezione antiracket della questura e venne assassinato la sera del 27 luglio 1992 a Catania da due sicari a bordo di una moto. Era un leader carismatico, un uomo capace di convincere le vittime a collaborare, una spina nel fianco di cosa nostra.

Quando la mafia catanese decise di assassinare un uomo di “Stato”, pensarono a lui. Il suo omicidio rientrava dentro la strategia stragista di Cosa nostra. Ma Lizzio in verità venne ucciso 2 volte. Le prime indagini – ricorda il magistrato – vennero sviate allontanando l’idea che fosse morto per il suo eroismo.Si diede retta a pettegolezzi e calunnie contro di lui. Ai suoi funerali non partecipò il ministro dell’Interno, Nicola Mancino, ne’ il capo della polizia, Vincenzo Parisi. Solo anni dopo (nel 1998), con le confessioni del pentito Natale Di Raimondo, si ridiede onore alla memoria di Lizzio, e un po’ di pace alla sua famiglia.Anche per questo, in questa giornata, è doveroso rendergli omaggio e chiedere scusa alla sua memoria e ai suoi familiari per quanto ingiustamente accaduto ai loro danni”. Il 31 luglio ci sarà una messa in suffraggio alla Chiesa dei Minoritelli di Catania, alla presenza del Questore, del prefetto e dei familiari di Lizzio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA