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A Riposto i superyacht in affitto a 1,8 milioni a settimana

Dopo il panfilo dell'emiro del Qatar, la Queen Miri, mega imbarcazione degli eredi di Sheldon Adelson, uno degli uomini più ricchi del mondo

Di Salvo Sessa |

Dopo un anno di crisi causata dalla pandemia, la stagione della nautica di lusso a Riposto prova a uscire dal tunnel. Lo fa ben sperare l’aumento di arrivi delle ultime settimane di yacht di lusso alla banchina Costanzo del molo foraneo, di lunghezza superiore ai 100 metri, o di poco inferiore, e quelli ormeggiati al porto turistico dell’Etna “Marina di Riposto”, dove trovano posto imbarcazioni fino a 80 metri.

Da qualche settimana, anche se si è ancora lontani dai numeri delle stagioni precovid, cominciano a vedersi le barche di americani, non solo statunitensi, russi e arabi. Tra questi ultimi, come non citare lo sceicco del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, proprietario dello yacht da favola “Al Lusail” lungo 123 metri, 500 milioni di valore, rimasto ormeggiato venerdì alla banchina Costanzo, per diverse ore, il tempo necessario a fare scoprire alla famiglia reale del Qatar le bellezze dell’Etna.

Contestualmente all’uscita dal porto del gigantesco albergo di lusso galleggiante da 500 milioni di dollari battente bandiera del Qatar, entrava la nave yacht “Queen Miri”, lunga 92 metri, di proprietà del magnate americano Sheldon Adelson, morto lo scorso gennaio, uno degli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio stimato sui 26,52 miliardi di dollari, proprietario di complessi alberghieri e case da gioco, tra i maggiori finanziatori di Trump. La Queen Miri (dal nome della seconda moglie) in arrivo da Porto Cervo è un charter di extralusso che costa  un milione e 825 mila dollari a settimana, a cui aggiungere le spese. I suoi favolosi interni possono ospitare  36 ospiti in 18 suite, tra cui un’elegante suite armatoriale, due cabine Vip, 7 cabine matrimoniali e 8  doppie.  Tutto è  di lusso: spa, piscina  di mare con acqua riscaldata, saloni, cinema, sauna, eliporto. 

Due panfili che sono stati preceduti dall’arrivo di altri mega yacht, come il blindato “Aquarius”, spettacolare, dalla forma allungata e slanciata, progettato da uno studio olandese  De Voogt, con a bordo ospiti superprotetti, o il “Saluzi” con bandiera delle Isole Marshall, lungo 69 metri, conosciuto per il graffito multicolorato dipinto sullo scafo, opera dell’artista Li Jiwei, un cavallo che in chiave moderna reinterpreta una leggenda legata alla dinastia Tang. Costruito in Australia, adibito a charter,  16 cabine per 36 ospiti – e come sempre jacuzzi, sauna, hammam, piscine ecc. – il superyacht Saluzi – in arrivo da Genova e diretto in Turchia – può essere noleggiato per una settimana a 480.000 dollari.

La decisione dell’autorità marittima, risalente al 2015, di destinare la banchina Costanzo all’ormeggio di navi passeggeri (praticamente le unità da diporto superiori a 100 metri di lunghezza, impossibilitati ad entrate nel porto turistico dell’Etna “Marina di Riposto) ha spianato la strada all’accoglienza dei mega-yacht. «Proprio così – osserva il sindaco Enzo Caragliano – quella scelta del Circomare ripostese riguardante la banchina Costanzo, che ebbe come “battesimo” l’arrivo nell’agosto dell’anno precedente di due super yacht, “Katara” e “Al Mirqab”, di  proprietà della famiglia reale del Qatar, fu davvero azzeccata. E’ stata, infatti, l’apripista per l’arrivo a Riposto di mega yacht di lusso, come quelli che si sono visti negli ultimi giorni».

C’è da dire, che dovrebbero partire a breve – non appena la Regione provvederà a trasferire i pontili, i finger e i sistemi di ancoraggio danneggiati del primo bacino turistico, tirati a secco sulla banchina di riva della darsena – i lavori di ricostruzione di un pontile con struttura a giorno e la realizzazione delle opere accessorie per la funzionalità portuale, finanziati per un milione di euro. Lavori che dovrebbero portare alla conversione della darsena in un “marina hub”, dove ormeggiare tutto l’anno mega yacht di oltre 100 metri. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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