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Nel Siracusano

Arrestati i cinque della “banda dell’escavatore”: erano l’incubo di negozi, banche e uffici postali

La base operativa, dove venivano pianificate le attività criminali e nascosti i mezzi impiegati per le spaccate, si trovava nelle campagne di contrada «Cannellazza», a Carlentini

Di Redazione |

La polizia ha arrestato cinque uomini, di Lentini e Francofonte (Siracusa), accusati di rapina a mano armata e plurimi episodi di furti perpetrati mediante la tecnica delle «spaccate» ai danni di attività commerciali, gioiellerie, istituti di credito e uffici postali. Le indagini degli agenti del commissariato di Lentini e della squadra mobile, coordinate dalla Procura di Siracusa, hanno permesso di individuare i componenti della «banda dell’escavatore». Stamane, nell’ambito dell’operazione «New Holland» sono state eseguite le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Siracusa.

La tecnica usata era sempre la stessa: la banda, con escavatori e autocarri rubati, distruggeva gli ingressi delle attività per creare un varco che consentisse un rapido accesso ai locali e il furto delle casseforti. La base operativa della banda, dove venivano pianificate le attività criminali e nascosti i mezzi impiegati per le spaccate, si trovava nelle campagne di contrada «Cannellazza», a Carlentini. Una posizione strategica per i collegamenti con il territorio del calatino e della provincia nord di Siracusa e per fuggire tramite le strade interne alle forze dell’ordine.Grazie all’elicottero del Reparto volo di Palermo ed una serie di appostamenti nelle campagne di contrada Cannellazza la polizia ha individuato escavatori e camion rubati alle aziende locali, e parte del bottino dopo i furti ad alcuni istituti bancari di Vizzini. Secondo gli inquirenti l’organizzazione studiava bene il piano con sopralluoghi preliminari. Tra i membri della banda anche abili conduttori di escavatori, capaci di effettuare il colpo in pochi minuti. La banda per far esplodere i bancomat utilizzava la tecnica della «marmotta», un ordigno esplosivo che, una volta innescato, determinava la detonazione della cassa che permetteva di impossessarsi del denaro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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