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Casteldaccia, gli operai sono morti asfissiati: le prime conferme dalle autopsie. Migliora l’unico sopravvissuto

Funerali separati per le vittime della tragedia sul lavoro

Di Redazione |

Asfissiati dall’idrogeno solforato. E’ questo il primo responso dell’autopsia su tre dei cinque operai morti lunedì a Casteldaccia in un tragico incidente sul lavoro. L’idrogeno solforato è un gas altamente pericoloso per l’uomo, incolore, idrosolubile e con una densità maggiore dell’aria e per questo tende ad accumularsi in basso negli ambienti chiusi, come appunto la vasca piena di liquami fognari. Le vittime avevano infatti i polmoni ostruiti.

Da sinistra: Epifanio Alsazia, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, Ignazio Giordano, Giuseppe La Barbera

Intanto sono migliorate le condizioni di Domenico Viola, 62 anni, dipendente della Quadrifoglio Group, l’operaio coinvolto nell’incidente che è costato la vita a 5 suoi colleghi. Su Viola sono in corso test di ventilazione che mirano a verificare la capacità del paziente di respirare in modo non totalmente controllato dai ventilatori meccanici. Il quadro neurologico come spiegano dal Policlinico di Palermo dove il paziente è ricoverato nella terapia intensiva del Dipartimento di Emergenza diretto dal professore Antonino Giarratano, mostra segnali positivi e si entra in contatto. «Resta esposto ancora alle conseguenze dell’insulto polmonare inalatorio e da parte di liquidi infetti – spiega la nota – Prosegue, pertanto, il trattamento di supporto intensivo respiratorio, circolatorio e antinfettivo con antibiotici di ultima generazione. La prognosi sulla vita resta ancora riservata».

Per i cinque operai morti non ci saranno invece funerali comuni. Quelli di Giuseppe La Barbera sono stati fissati per lunedì 13 maggio alle 10, nella Chiesa del Carmelo a Palermo. Quando saranno terminate le autopsie la Procura di Termini Imerese, che indaga sulla strage, darà il nulla osta per la sepoltura.

Per le morti è indagato il titolare della società Quadrifoglio per cui lavoravano 4 delle vittime, Nicolò Di Salvo che risponde di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme antinfortunistiche e di lesioni personali colpose gravissime aggravate ai danni dell’unico dipendente sopravvissuto.

La Procura ha affidato l’esecuzione degli esami autoptici a quattro medici: Stefania Zerbo, Ginevra Malta, Erika Serena Sorrentino e Tommaso D’Anna, Alle operazioni peritali partecipano anche i consulenti delle parti offese .

I familiari di Giuseppe La Barbera, la più giovane delle vittime, hanno nominato il dottor Alessio Tarantino, e sono difesi dalla Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e dagli avvocati Giuseppe Emanuele Greco e Ornella Maria Cialona.

Per i parenti di Epifanio Alsazia è stato nominato consulente tecnico il dott. Antonio Guajana; per i familiari di Roberto Ranieri, difesi dall’avv. Sebastiano D’Angelo, il dott. Manfredi Rubino. Nessun esperto di parte è intervenuto per l’indagato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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