LA SENTENZA
Catania: dopo 11 anni Sebastiano Scaringi assolto dall’accusa di evasione fiscale, prescrizione per il mancato versamento Iva
I fatti risalgono al fallimento della vecchia società, ridotta a scatola vuota dopo che i negozi erano stati trasferiti ad un’altra società del gruppo
Dopo undici anni di calvario giudiziario è stato assolto Sebastiano Scaringi, patron dell’omonimo colosso della vendita di abbigliamento in Sicilia, al quale la Procura etnea addebitava il mancato versamento dell’Iva e delle ritenute fiscali dei lavoratori per diversi anni, accusandolo di aver istituito un Trust dove aveva messo tutti i propri beni immobili al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte, considerato che ne avrebbe dovuto rispondere personalmente.
E così dalla seconda sezione della Corte di Appello di Catania è arrivata l’assoluzione per l’imprenditore catanese (difeso dagli avvocati Santi Di Paola e Claudio Galletta) da tutti i capi d’imputazione sopravvissuti alla precedente sentenza del Tribunale etneo, che lo aveva invece condannato per tutti i capi di imputazione assolvendolo solo per il mancato pagamento delle ritenute fiscali dei dipendenti.
I fatti
I fatti risalgono al fallimento della vecchia società (ridotta a scatola vuota dopo che i negozi erano stati trasferiti ad un’altra società del gruppo), allorquando il curatore, avvocato Roberto Li Mura, aveva trasmesso alla Procura della Repubblica una perizia del commercialista incaricato dal giudice delegato al fallimento, Salvo Arcidiacono, che indicava mancati pagamenti di imposte e ritenute per milioni di euro e l’impossidenza dello Scaringi che aveva travasato tutti i suoi beni in un trust per sottrarli al fisco.
La difesa aveva già provato in primo grado che non solo non vi erano prove dell’evasione fiscale, ma anche che lo Scaringi e gli altri soci (gli eredi del fratello Giuseppe) avevano versato diversi milioni di euro all’approssimarsi del fallimento per cercare di evitarlo, omettendo solo il pagamento delle imposte poiché compensate con crediti fiscali. Era stata inoltre evidenziata la perfetta liceità della costituzione del trust poiché perfettamente consentito dalle norme europee e italiane. I giudici, dopo una lunga camera di consiglio, hanno assolto lo Scaringi poiché i fatti contestati non costituiscono reato. Per le accuse di mancato versamento dell’Iva è stata pronunciata assoluzione per intervenuta prescrizione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA