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Clan Assinnata di Paternò, c’è un nuovo pentito

Il nuovo collaboratore di giustizia ha anche fornito input per il ritrovamento delle armi.

Di Laura Distefano |

La notizia era nell’aria da tempo. Qualcosa stava scuotendo le fondamenta del clan Assinnata di Paternò. L’arresto di Turi Assinnata a dicembre nel blitz Leonidi e poi il ritrovamento da parte di carabinieri di un arsenale sepolto chissà da quanto tempo hanno portato a pensare che qualcuno stesse facendo rivelazioni alla magistratura. E così è. Il nome del nuovo pentito è certamente di peso. Erminio Laudani è entrato nelle file dei collaboratori di giustizia.

L’ex suocero di Mimmo Assinnata junior per un periodo ha gestito gli affari di “famiglia”. Seppur in partnership con il rampollo degli Assinnata. Che va ricordato per un periodo, seppur breve, aveva deciso di entrare nel programma di protezione (ed è in quel periodo che si lasciò con la figlia di Laudani, ndr). Tranne poi ritrattare tutto.

Laudani fu arrestato nell’estate di sei anni fa nell’operazione Assalto. E alcuni mesi fa, dopo la condanna definitiva (anche pesante) certificata dalla Cassazione, ha deciso di voltare le spalle al crimine.

Ma per capire quale ruolo il nuovo collaboratore abbia avuto all’interno del clan possiamo citare le dichiarazioni fatte da un altro pentito. I verbali di Antonino Giuseppe Caliò ‘a stallera finirono proprio nei faldoni dell’inchiesta Assalto. Droga, progetti di omicidi e piani criminali. Caliò avrebbe incontrato Laudani diverse volte, anche fuori Catania, assieme ad Assinnata junior. Ma prima del 2016.

«In queste occasioni a Cremona ricordo che Domenico Assinnata ed Erminio Laudani mi parlavano della gestione degli affari illeciti del loro gruppo, in particolare Domenico mi diceva che lui si occupava di spaccio di droga e di estorsioni e che curava lui che arrivassero gli stipendi per i detenuti e lo faceva con Laudani e con Luca Vespucci».

Le parole di Laudani potranno fornire input investigativi. Uno di questi ha permesso di scovare un micidiale arsenale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA