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IL RICONOSCIMENTO

Dal prefetto di Catania benemerenza a un vigile di Pedara che salvò un bimbo dal soffocamento

Domani la consegna dell'attestato conferito dal ministro dell'Interno ad Antonio Domenico Pappalardo che soccorse il piccolo eseguendo le manovre di disostruzione delle vie respiratorie

Di Redazione |

A distanza di nove anni dai fatti arriva un attestato di pubblica benemerenza al merito civile per un vigile urbano di Pedara, Antonio Domenico Pappalardo, che nel 2015 salvò un bimbo dal soffocamento. a consegnare il riconoscimento nella mattinata di domani, giovedì 16 maggio, alle ore 10.30, sarà il Prefetto di Catania,  Maria Carmela Librizzi, alla presenza del sindaco di Pedara Alfio Cristaudo.

L’importante riconoscimento è stato conferito dal ministro dell’Interno, nel marzo scorso, perché l’agente di polizia municipale, nel luglio del 2015, «si adoperava tempestivamente e con pronta determinazione per prestare soccorso a un bambino che aveva ingerito un corpo estraneo, riuscendo a trarlo in salvo praticandogli le opportune manovre salvavita».

I fatti

Il vigile aveva finito il suo turno di lavoro nella centrale piazza Don Diego quando è stato chiamato da alcuni passanti allertati da un gruppo di persone che si agitava attorno ad un bambino in preda ad una crisi respiratoria. Al piccolo era andato di traverso un tozzo di pane, era diventato già cianotico in viso e aveva perso i sensi. In piazza nessuno dei presenti riusciva a intervenire, il terrore che il peggio potesse accadere aveva pietrificato l’intera folla. Pappalardo, che all’epoca aveva 47 anni e 22 di servizio, si è fatto spazio tra la gente, ha afferrato il piccolo e ha iniziato a praticare le manovre di disostruzione delle vie respiratorie che aveva appreso nei diversi corsi di primo soccorso che da volontario, prima della Misericordia e poi della Frates, aveva frequentato, soprattutto le cosiddette manovra di Heimlich.

Il bimbo ha ripreso subito a respirare mentre il vigile ha continuato a comprimergli l’addome fino a quando dalla bocca non è venuto fuori quel pezzetto di pane che gli ostruiva la gola.

Il bambino riacquistò pina piano colore, il primo sorriso lo rivolse proprio all’uomo che gli ha salvato la vita. Poi un abbraccio alla mamma che aveva ancora il viso solcato dalle lacrime. «Non mi sento un eroe – commentò Pappalardo – penso che quello che ho fatto rientri nei miei compiti, ma – aggiunse – bisogna essere preparati per questo, ecco perché reputo che sia indispensabile partecipare a corsi di pronto intervento che purtroppo però non sempre sono previsti».

La mamma del bambino all’epoca scrisse anche una lettera di ringraziamento al sindaco, affinché venissero riconosciute «l’eccezionale abnegazione e lo spiccato altruismo che hanno contraddistinto Antonio Pappalardo». Che domani riceverà la benemerenza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA