Notizie Locali


SEZIONI
Catania 22°

Ecco la “Lista Falciani” siciliana

Ecco la “Lista Falciani” siciliana Nel mirino ci sono 800 maxi evasori fiscali

Avvocati, imprenditori e notai devono all’Erario 1,25 miliardi

Di Lillo Miceli |

PALERMO. Il “pesante” dossier che contiene i nomi degli 800 siciliani che in un anno evadono tributi per circa un miliardo di euro è già sul tavolo del Procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Lo Voi, che potrebbe occuparsi personalmente dell’indagine che si annuncia clamorosa. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il presidente di «Riscossione Sicilia», Antonio Fiumefreddo, hanno consegnato gli elaborati frutto del lavoro incrociato delle banche dati di Equitalia, con la quale la convenzione era stipulata cinque anni fa, ma non era mai stata attivata. E questo, non per volere drammatizzare a tutti i costi, è un altro dato inquietante. Tranne che in rari casi, sembrerebbe che non siano mai state fatte verifiche. Il governatore Crocetta ha detto che «al di là del lavoro che sarà svolto dalla magistratura, ci impegneremo per dare attuazione immediata ai pignoramenti e al recupero forzoso delle somme dovute». Va comunque precisato che si tratta di un lavoro empirico i cui risultati vanno attentamente verificati. Probabilmente in molti casi potrebbe non trattarsi affatto di evasione. Infatti, al di là di alcuni fatti evidenti, è difficile pensare che personaggi pubblici siano stati così ingenui dall’avere pensato di poterla fare franca. Ed in effetti già alcuni hanno fatto sapere che si tratta di somme regolarmente emerse non ancora versate perchè oggetto di contenziosi in corso con il Fisco. Dalle strette maglie del riserbo sono filtrati i nomi dell’ex tributarista palermitano Gianni Lapis, coinvolto in diverse inchieste giudiziarie, che avrebbe evaso 700 mila euro, e quello dell’ex deputato regionale dell’Udc, Rudi Maira, avvocato, che avrebbe evaso circa 5 milioni di euro. Casi in qualche modo già noti. Tra gli evasori anche il notaio agrigentino Antonino Pusateri, che sarebbe debitore nei confronti del Fisco per circa 3 milioni e 200 mila euro. Un altro notaio, il siracusano Sergio Marciano, avrebbe evaso circa 742 mila euro. Sempre a Siracusa, l’avvocato Luciano Puzzo avrebbe evaso circa 937 mila euro, mentre il commercialista Guglielmo Drago dovrebbe versare all’erario oltre un milione di euro. Il commerciante agrigentino di olio d’oliva, Calogero Ferro, avrebbe evaso 630 mila euro; una delle società Trionfante Antichità di Palermo quasi 4 milioni di euro; l’ex parlamentare ed ex presidente della Fondazione Federico II, Alberto Acierno, dovrebbe allo Stato 1 milione e 525 mila euro. Sempre a Palermo, Giuseppe Scaduto avrebbe evaso 1 milioni e 124 euro, ha carichi penali. Così come ha precedenti penali il messinese Filippo Battaglia, che avrebbe evaso 12 milioni di euro, emigrato in Venezuela. Il siracusano Alessio Attanasio, 912 mila euro, sarebbe in carcere per truffa. Tra i presunti evasori catanesi ci sarebbero la gioielleria La Morella, la casa di cura Musumeci e il notaio Vincenzo Ciancico. «L’evasione fiscale – ha sottolineato il presidente nazionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia – è una piaga che condiziona la vita economica, e non solo, della nostra regione, non possiamo dunque che essere soddisfatti di quanto riferito dal presidente Crocetta. La denuncia però non basta e non può essere occasionale. Se la Sicilia è sull’orlo del baratro economico è anche perché in passato la lotta all’evasione non ha avuto la giusta centralità e costanza. Auspico che il governo regionale riferisca dettagliatamente all’Ars e attivi tutte le procedure necessarie per recuperare queste somme. Ai tanti siciliani in difficoltà economica non servono polveroni mediatici, ma che le istituzioni facciano velocemente il proprio dovere». Anche per il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone, «la lotta all’evasione fiscale è un dovere delle istituzioni. Prendiamo atto con favore di quanto riferito dal presidente della Regione, Crocetta, e da Riscossione Sicilia. Chiediamo ora al governo regionale, constatata la patologia, di attivarsi affinché venga messa subito in atto la terapia, recuperando nel minor tempo possibile ciò che è stato evaso». In serata la replica di Rudi Maira, secondo cui, gli importi indicati nella cartella esattoriale nella gran parte sarebbero irregolarità formali. «Consiglio a Crocetta – ha aggiunto – e al nuovo Catone Censore Fiumefreddo di presentarsi ad uno dei prossimi concorsi per accesso alla magistratura ed alla polizia giudiziaria, però, facciano presto perché quanto prima lo saranno impediti dalla marea di senrenze di condanna, tra le altre, per diffamazione, che li travolgeranno».

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
Di più su questi argomenti: