Notizie Locali


SEZIONI
Catania 17°

CARABINIERI

Catania, pestarono e spararono al parente del boss in viale delle Medaglie d’oro: presi gli autori della “spedizione punitiva”

Il raid risale al 2 gennaio scorso e fu la risposta a un pestaggio che i tre arrestati oggi subirono qualche giorno prima da un gruppo avversario

Di Redazione |

Sono stati individuati gli autori della spedizione punitiva avvenuta poco più di tre mesi fa in viale delle Medaglie d’oro a Catania contro un 23enne parente di un esponente di spicco dei “Cursoti milanesi”. I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania – Piazza Dante hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli “arresti domiciliari” emessa dal Gip del Tribunale etneo, nei confronti di 3 persone gravemente indiziate dei reati di “lesioni aggravate” e “porto illegale di arma da fuoco”. I destinati del provvedimento, posti agli arresti domiciliari dai carabinieri, sono i catanesi Agatino Ayadi, di 32 anni, Anthony Proietto, di 27, e l’agerino Ali Tarek Abdaoui, di 30.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, hanno consentito di accertare come gli indagati avrebbero organizzato una vera e propria “spedizione punitiva” per “regolare i conti”, in risposta ad un pestaggio che avrebbero subito qualche giorno prima da un gruppo avversario.

I fatti risalgono al 2 gennaio scorso e, come detto, si sono verificati in viale delle Medaglie d’oro. Qui, individuato uno degli “obbiettivi”, un 23enne di Catania in rapporti di parentela con un esponente di spicco del clan dei “Cursoti Milanesi”, è scattata la cruenta e repentina aggressione, in pieno giorno e in una zona centrale della città.

In particolare, dalle indagini, sarebbe emerso come Agatino Ayadi, con l’intento di chiarire una pregressa lite avuta qualche giorno prima nel quartiere San Cristoforo con un suo parente e alcuni suoi amici, tra cui la vittima, avrebbe organizzato una spedizione punitiva nei loro confronti, coinvolgendo gli altri due indagati. Il gruppo, durante la “battuta di ricerca”, ricostruisce la Procura, nel transitare su due autovetture lungo viale delle Medaglie d’Oro, avrebbe riconosciuto il malcapitato, decidendo così di attuare una prima fase della ritorsione. Scesi quindi dai veicoli, i tre lo avrebbero accerchiato, suddividendosi di fatto i ruoli durante il pestaggio. Difatti, mentre Ayadi avrebbe colpito il 23enne con una mazza alla testa, Proietto lo avrebbe centrato con un colpo di pistola con silenziatore alla gamba sinistra e infine Abdaoui lo avrebbe picchiato con calci e pugni su tutto il corpo. Alla base della gambizzazione ci sarebbero precedenti screzi tra i soggetti coinvolti. Tutto infatti sarebbe nato nel periodo tra Natale e Capodanno scorso, quando Ayadi, accompagnato da Proietto, si sarebbe recato presso l’abitazione di un suo parente, per redarguirlo in merito al comportamento tenuto all’interno di un locale notturno di questo centro, dove lo stesso Ayadi lavorava come buttafuori. In tale circostanza, la coppia sarebbe invece stata sorpresa da un gruppo di otto-dieci persone, che li avrebbe picchiati con bastoni e altri oggetti. A quella colluttazione avrebbe quindi partecipato anche il 23enne che, col resto del gruppo, avrebbe preso le difese del parente di Ayadi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati